Deezer, servizio streaming alternativo

In questi giorni sto testando il servizio di streaming musicale Deezer e devo dire che mi sto trovando molto bene.

Prima di iniziare ci tengo a precisare che non si tratta di una recensione sponsorizzata e che non fornirò alcun link affiliato, si tratta unicamente di un post in cui intendo dare le mie impressioni su questo servizio di cui si sente parlare molto poco rispetto ad altri competitor sul mercato.

E' importante chiarire si da subito che Deezer non è un servizio nato da poco, bensì è sul mercato dello streaming musicale da oltre 14 anni. E' stato infatti creato in Francia nel 2007 ed ha a catalogo più di 73 milioni di brani musicali. E' disponibile in più di 180 paesi al mondo e nel 2019 contava più di 16 miloni di utenti di cui 7 milioni paganti.

Come iscriversi ed accedere al servizio

Da computer è sufficiente accedere al sito ufficiale di Deezer e seguire la semplice procedura di iscrizione.

schermata principale Deezer

Consiglio di partire dal piano gratuito che viene offerto senza alcun costo ma con delle interruzioni pubblicitarie.

Ovviamente ci sono delle limitazioni a cui bisogna venire a patti, ma è il punto di partenza per capire se il servizio vi interessa.

confronto piani

Ovviamente è possibile scaricare l'applicazione sia per Android che iOS per accedere a Deezer anche in mobilità.

Primi passi nell'applicazione

Una volta effettuato l'accesso vi verranno chieste alcune informazioni circa i vostri artisti preferiti per capire quali sono i vostri gusti musicali. E' sempre possibile aggiungere anche in un secondo momento altri cantanti che ci piacciono.

Il funzionamento da questo punto di vista è in linea con gli altri servizi streaming: man mano che ascoltiamo nuovi brani ed indichiamo quali ci piacciono un algoritmo comprenderà sempre meglio quali sono le nostre preferenze musicali e ci proporrà musica a noi gradita.

E' addirittura possibile importare i propri brani preferiti anche da altri servizi musicali per velocizzare questa fase.

trasferimento musica preferita

Si tratta di un passaggio facoltativo che potrete fare anche in un secondo momento. E' un servizio sicuramente apprezzabile ma ho preferito per ora non utilizzarlo, sia perchè si appoggia ad un servizio esterno a Deezer sia perchè ho voluto testare l'algoritmo senza dargli già sin da subito tutta la “pappa pronta”.

L'interfaccia principale di Deezer e FLOW

La schermata nella quale vi troverete sicuramente più spesso è quella in cui ascoltare la musica.

Quello che ho apprezzato molto è la user experience semplice e pulita da cui partire per iniziare le varie riproduzioni musicali.

Al confronto di altri competitor (vedi Spotify) la trovo meno confusionaria, ma si tratta di un mio gusto personale.

Ciò che mi è piaciuto di più è flow, un mix infinito di brani che vengono riprodotti sulla base di nostre preferenze.

interfaccia Deezer

Non si tratta di nulla di rivoluzionario, ma l'algoritmo sembra funzionare molto bene, oltre a proporre brani ed artisti che già ci piacciono nel mix proporrà anche musica e cantanti che potrebbero piacerci per affinità musicale.

E' sicuramente la funzione che fino ad ora più mi ha fatto apprezzare il servizio.

Altre cose da sapere su Deezer

Rispetto a Spotify che da questo punto di vista è il punto di riferimento dello streaming online verrebbe da pensare che sia meno compatibile con altri apparati.

In realtà pensavo molto peggio, Deezer è facilmente abbinabile a tutti i principali assistenti vocali, su smartwatch, TV e giochi, sistemi di infotainment per auto oltre che da browser web, Windows e iOS.

Se utilizzate Spotify per ascoltare podcast sappiate che esiste questa possibilità anche in Deezer, ma da questo punto di vista il servizio è ancora molto carente, speriamo che ci siano dei grossi miglioramenti in futuro.

Un altro servizio interessante di Deezer è quello di SongCatcher che permette di identificare un brano musicale che viene riprodotto vicino a voi.

E' possibile anche visualizzare i testi delle canzoni, cosa che può interessare a molti.

Conclusioni

Siamo infine giunti alla fine di questa breve recensione e voglio indicarvi i punti di forza e di debolezza di questo servizio.

PRO

  • Catalogo completo
  • Interfaccia semplice e pulita
  • Azienda europea
  • Account free
  • Flow, mix infinito di brani
  • Disponibili abbonamenti annuali scontati (cosa che i competitor non offrono)

CONTRO

  • Pochi podcast in italiano
  • Meno integrazioni rispetto a Spotify

Consiglio quindi di provare questo servizio se siete alla ricerca di una piattaforma alternativa che possa competere con quelli più blasonate. Personalmente continuerò ad utilizzarlo nelle prossime settimane e vi darò ulteriori aggiornamenti su come mi sto trovando.


Big Tech e criptovalute

Avete mai sentito parlare di GAFAM? E' l'acronimo nato per includere Google, Apple, Facebook (ora Meta), Amazon e Microsoft. Queste sono le Big Tech, fatturano miliardi all'anno gestendo direttamente ed indirettamente i nostri dati.

Da qualche anno si sono lanciati a capofitto anche nel settore dei pagamenti (Apple Pay, Google Pay etc...).

E' notizia di questi giorni che Whatsapp sta testando negli USA proprio un portafoglio elettronico per consentire trasferimenti di denaro tra gli utenti.

Ora ciò che spaventa le banche nazionali di molti paesi è che le Big Tech possano anche “stampare moneta” grazie all'introduzione di queste criptovalute su vasta scala.

Di fatto ciò minerebbe la sovranità monetaria delle nazioni.

Per questo a breve gli stati dovranno prendere delle chiare decisioni sulle criptovalute regolamentando di fatto un settore che è al momento ben poco controllato.

Allo stesso tempo alcuni progetti come l'Euro ed il Dollaro digitale emessi dalle banche centrali subiranno secondo il mio parere una brusca accelerazione nei prossimi mesi.


Streaming video: mancano i traduttori

Interessante articolo del Post che parla di un argomento di cui personalmente non avevo mai sentito parlare.

A causa del boom dei servizi streaming degli ultimi anni sono aumentate a dismisura le serie TV ed i film da doppiare, creando grossi problemi alle società di traduzione e doppiaggio.

Questi colli di bottiglia potrebbero rallentare l'uscita di nuove serie o film oltre che aumentare i prezzi delle traduzioni per passare davanti alla coda (ciò significa maggiori costi per le piattaforme che potrebbero aumentare i prezzi degli abbonamenti).

Insomma c'è poco da stare allegri considerando che nuove piattaforme continuano a vedere la luce con regolarità.

Questo è ciò che significa essere vittime del proprio successo.


Proton lascia il Fediverso

Proton, l'azienda creatrice di due servizi molto famosi come ProtonMail e ProtonVPN ha da poco annunciato che lascerà il social network Mastodon in favore di Twitter.

Si tratta di una notizia non buona per chi crede nel software libero.


Innovazione e privacy

Spesso e volentieri la sicurezza informatica non va a braccetto con l'innovazione. Le nuove funzioni che vengono rese disponibili per i nostri smartphone possono offrire inedite possibilità a malintenzionati di accedere alle nostre informazioni personali.

Un esempio paradossale potrebbe essere la fotocamera always on che sarà possibile implementare sui nuovissimi processori Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1.

Intendiamoci, nelle intenzioni del produttore questa funzione dovrebbe aumentare la sicurezza nell'utilizzo del proprio smartphone. Essendo la fotocamera sempre attiva consente di sbloccare e bloccare il dispositivo senza usare le mani e con un consumo di energia estremamente ridotto.

Tuttavia mantenere sempre attiva in background la fotocamera può rappresentare un ulteriore rischio potenzialmente sfruttabile dagli hackers.

Bilanciare innovazione con la sicurezza e la privacy degli utenti non è affatto semplice.


Crisi dei chip: nuova vita ai vecchi macchinari

Mentre continua la crisi dei semiconduttori alcune aziende rivendono i vecchi macchinari destinati alla loro produzione dopo averli ricondizionati.

Un mercato nato una trentina d'anni fa che in questo momento sta acquistando l'onore della ribalta a causa della mancanza di chip.

Questa è la storia della SDI Fabsurplus di Napoli.


Passeggiata rigenerante

neve

E' incredibile quanto una passeggiata nei prati imbiancati di neve possa essere rilassante.

Camminare senza fretta con i piedi che affondano nella neve fresca mentre i suoni attorno a te sembrano ovattati.

Tutto sembra rallentare sino a quasi fermarsi.

Fragili attimi di intimità con te stesso prima di ritornare alla civiltà.


Il richiamo del richiamo del richiamo

Stiamo ancora parlando delle terze dosi di vaccino contro il Covid-19 che già si parla di quarta e quinta dose. 😱


Bianco risveglio

neve

Stamattina come promesso dalle previsioni meteo è arrivata la neve. ❄️

Un giorno festivo quello dell'Immacolata che passeremo sotto una coltre bianca.


Nel 2022 andremo a votare?

Ottima domanda, si accettano scommesse.

E' certo però che la partita a scacchi tra il Quirinale e Palazzo Chigi è a dir poco intricata.

Come ad ogni elezione del Presidente della Repubblica confido nell'effetto sorpresa “last minute”.


Renatino e lo spot del Grana Padano

“Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli” (Oscar Wilde)

A prendere per buona la citazione di Oscar Wilde lo spot del Grana Padano ha raggiunto il suo obiettivo, purtroppo però penso che gli esperti di marketing abbiano qualcosa da ridire in merito.

Nell'epoca social è facile cadere in errore se non si valutano adeguatamente le sensibilità del proprio pubblico.


Senza patemi d'animo

Scrivere sul proprio blog ignorando (per il gusto di farlo) SEO, keywords e algoritmi dei motori di ricerca...

Si può fare!


Minimalismo social

Da diversi mesi ho diminuito notevolmente la mia presenza sui social. Francamente non ne sento proprio la mancanza.


Mai più soli

Gli esseri umani sono esseri sociali.

Ecco perché tutti noi abbiamo bisogno di tenerci in contatto con altre persone.

I social fanno affidamento su questa esigenza, offrendo un modo semplice per tenersi in contatto con amici, influencer e così via...

Non c'è niente di male in questo. Ma le piattaforme social sono state create per trattarti come un cliente, non come un utente.

Tutto ciò che fai all'interno (e all'esterno) di quei social viene registrato, aggregato, analizzato e venduto ad altre società per offrirti servizi o prodotti.

Queste grandi aziende tecnologiche realizzano profitti grazie ai tuoi dati.

La prossima volta che utilizzerai un social, pensaci.


Abbiamo davvero bisogno dei social networks?

Bella domanda.

Sicuramente ci sono alcuni vantaggi nell'usare i social, ma allo stesso tempo quali sono i rischi?

Dove inizia la privacy? Quanto valore ha la mia privacy? Sono disposto a fornire i miei dati alle grandi aziende tecnologiche e ai loro software di intelligenza artificiale?

Accetto che degli inserzionisti conoscano le mie preferenze di orientamento politico, sessuale o semplicemente i miei hobby?

Devi rispondere a domande come queste se vuoi decidere se vale la pena usare quei social.


Afghanistan, storia di un fallimento

Ho aspettato un po' di tempo prima di scrivere qualcosa in merito al ritiro delle truppe occidentali ed alla presa del potere talebano in Afghanistan.

Ho ritenuto importante non parlarne subito su questo blog per evitare di rincorrere le notizie del giorno e valutare invece ciò che è accaduto per poter condividere con voi delle valutazioni più ragionate.

Ciò che è accaduto in Afghanistan rappresenta una vera e propria sconfitta dell'occidente e della politica che propugna l'esportazione della democrazia con le armi e con i dollari.

Nonostante i miliardi spesi dagli americani in Afghanistan, nonostante i morti di decine di soldati della coalizione occidentale sono bastati pochi mesi e poche settimane ai talebani per riprendere il potere.

Non bastano dunque le accuse al Pakistan di avere aiutato i talebani nella riconquista del paese a spiegare una debacle simile che nemmeno gli analisti del Pentagono avevano previsto con tale velocità.

Il sedicente stato democratico afgano si è sgretolato come un gigante dai piedi di argilla. Ciò si può spiegare in buona parte con il fatto che in venti anni di occupazione da parte delle truppe occidentali non si è veramente riusciti a proporre una vera e forte alternativa democratica al paese.

Un paese in cui certamente la presenza femminile nella vita sociale ha compiuto passi importanti, ma mai portata completamente a termine tanto che che appena il sostegno americano è venuto a mancare è stata subito messa in discussione dal nuovo regime talebano.

La lezione da imparare è stata importante, non bastano armi e soldi per cambiare un paese.

Cerchiamo di ricordarlo per il futuro, almeno tutti i morti di questi ultimi vent'anni non saranno stati completamente vani.


Rinviato il passaggio al DVB-T2

Tutto da rifare, come spesso accade in Italia in questi casi arriverà un rinvio all'introduzione della nuova tecnologia di trasmissione del digitale terrestre chiamata DVB-T2.

Ne avevo parlato in questo articolo alcuni mesi fa.

La nuova data di entrata in vigore per il nuovo standard televisivo DVB-T2 è ora fissata al 1 gennaio 2023, questo darà alle famiglie più tempo per ammodernare i propri televisori.

In questo caso però la soluzione potrebbe essere peggio del problema. Visto che comunque dal 1 luglio 2022 le frequenze a 700 MHz dovranno essere liberate dal digitale terrestre per essere utilizzate dagli operatori telefonici il risultato sarà che non ci sarà abbastanza banda per poter trasmettere i canali attuali.

Il risultato?

Diversi canali dovranno essere spenti dalle emittenti oppure venire trasmessi con una qualità inferiore a quella attuale.

Insomma le premesse non sono affatto positive, sarà necessario cambiare televisore per vedere meno canali o con meno qualità almeno fino al 2023 quando con il DVB-T2 sarà possibile ovviare a tali problemi...


Alcune considerazioni sul Green Pass

Lo dico subito ed all'inizio dell'articolo: sono d'accordo con l'introduzione di alcune limitazioni per chi sia sprovvisto di Green Pass.

Purtroppo la diffusione della variante delta del Covid-19 impone già sin d'ora di fare delle scelte che abbiano come obbiettivo quello di impedirne il più possibile la sua diffusione.

Occorre quindi da un lato fare in modo che persone non ancora immunizzate possano diffondere il virus, dall'altro incentivare gli indecisi ad aderire alla campagna vaccinale pur senza limitarne la libertà di scelta e di spostamento.

Credo che al momento entrambi questi punti siano stati raggiunti. E' possibile anche per chi non intende vaccinarsi poter ottenere un Green Pass temporaneo grazie ad un tampone, al contempo vengono sollecitati coloro che pur non essendo contrari al vaccino hanno preferito posticipare la loro adesione alla campagna vaccinale.

Penso quindi che il provvedimento preso sia stato molto importante e pur avendo generato alcune proteste sarà di fondamentale importanza nelle prossime settimane al fine di contrastare la diffusione della variante delta.


Calcio in streaming tra opportunità e problemi

DAZN sarà la piattaforma principale nella quale vedere il prossimo campionato di Serie A.

Si tratta di una notizia importante non solamente per l'Italia pallonara ma anche perchè sarà la prova del nove della capacità della nostra infrastruttura tecnologica.

L'opportunità (cavalcata in particolar modo da TIM che ha stretto accordi con Dazn) è quella di portare un contenuto importante come il calcio sulla banda larga, favorendo l'impiego della fibra ottica quale requisito principale per poter fruire del campionato di Serie A.

Quindi non più solo Neflix & Co., ma anche contenuti esclusivi come il calcio della Serie A che possano fare da traino a pacchetti di intrattenimento che di anno in anno diventano sempre più corposi (e costosi).

Restano però sullo sfondo alcuni dubbi tecnici non di poco conto.

Il primo è che il digital divide rimane un grosso problema del nostro paese, che non è fatto solo di grandi città ma da tanti piccoli centri abitati e borghi ancora non coperti da una ADSL decente (altro che fibra ottica...).

La seconda incognita è quella legata alla capacità dell'infrastruttura tecnologica di poter gestire potenzialmente milioni di connessioni streaming in contemporanea in occasione dei big match del campionato.

Saranno importanti da questo punto di vista gli investimenti sia dei broadcaster (Dazon) che degli operatori (TIM, Fastweb etc...).

Il tempo però stringe, il campionato inizia tra meno di un mese.


Philo Vance: miniserie televisiva Rai da riscoprire

La piattaforma Raiplay è ricca di serie televisive e film che hanno fatto la storia della televisione italiana

Come probabilmente saprete la Rai offre un servizio televisivo on demand chiamato Raiplay. Spulciando nel catalogo troviamo diversi film e serie TV del passato che hanno fatto la storia del servizio pubblico e che possono interessare agli appassionati di una televisione che non c'è più.

Tra queste serie televisive c'è anche Philo Vance una serie poliziesca con Giorgio Albertazzi trasmessa nel 1974.

Ecco come viene presentata la serie sul sito Raiplay:

Laureato in filosofia, appassionato d'arte, elegante, raffinato, vanitoso, saccente, investigatore per vocazione, Philo Vance, viene coinvolto dall'amico Johan Markham, procuratore distrettuale di New York, nelle indagini su tre casi di cronaca nera. Il personaggio nato dalla penna di Van Dine rivive sullo schermo grazie all'inappuntabile interpretazione di Giorgio Albertazzi. Tre indagini, ognuna in due puntate, trasmesse dalla Rai nel 1974 ed accolte dal favore del grande pubblico.

Si tratta di una serie televisiva che consiglio caldamente a chi ha voglia di guardare qualcosa di estremamente diverso dalle serie TV oggi in voga.