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I miei propositi per il fediverso nel 2023

Inizia il nuovo anno e quindi è il momento di pensare a ciò che mi piacerebbe fare nel 2023.

Molte delle attività online che nel (poco) tempo libero sto facendo coinvolgono il fediverso, mi pare quindi giusto fare il punto sulla situazione focalizzandomi su quelle attività che necessitano un minimo di costante presenza ed aggiornamento.

Diffondere consapevolezza sulla privacy

Getprivacy.it è un progetto nato meno di un anno fa con l'obiettivo condividere alcuni semplici suggerimenti per aumentare il proprio livello di privacy online. Ho intenzione di continuare a portarlo avanti perché penso che anche nel 2023 quello dei dati personali resterà uno dei temi caldi.

Orientarsi nel fediverso

Per coloro che arrivano da piattaforme centralizzate come Twitter, Facebook ed Instagram non è semplice capire come raccapezzarsi in un arcipelago decentralizzato come quello del fediverso composto da server interconnessi tra di loro ma anche separati.

Per questo motivo spero che fediverso.info possa continuare a rappresentare un porto sicuro per chi ha intenzione di orientarsi tra piattaforme e istanze italofone.

Un altro progetto sempre su questa falsariga è fedi.love, l'ultimo sito su cui ho lavorato e dove vorrei continuare a portare notizie, idee e suggerimenti che possano essere da spunto per meglio capire pregi (e se necessario anche difetti) della decentralizzazione.

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P.S.: Questa è solo una lista di desideri, purtroppo non posso promettere nulla visto che l'anno è lungo e gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Quello che posso dire è che cercherò di rispettarla per quanto possibile. 😉

Siamo invisibili?

Recentemente ho letto con interesse questo articolo che pone l'accento su quanto i social ci abbiano cambiato e fatto diventare tutti ugualmente invisibili.

Cerchiamo di emergere con post accattivanti e polemiche per un effimero briciolo di notorietà ed infine ricadiamo nell'anonimo mare magnum di internet.

Torniamo ai forum

Ok, non intendo i forum così come erano nei primi anni 2000, ma a qualcosa di decentralizzato ed indipendente in linea con i nostri tempi.

Ricordate quando bastava un dominio, un database Mysql ed un server Apache con php ed eri online con un forum da poter gestire in totale autonomia?

Se siete giovani probabilmente no, ma era così che nascevano le community un tempo.

E' stato solo con l'avvento dei social network che è nata l'illusione di un servizio che riunisse tutti quanti su una unica piattaforma nella quale poter discutere di qualsiasi argomento.

I social hanno svuotato le community indipendenti privandole di utenti e di fatto trasformandole in oggetti rari. Oggi i forum sono quasi spariti, come anche i newsgroup e le mailing list.

C'è però una opportunità che possiamo cogliere al volo, quella di tornare a creare delle piccole community indipendenti e decentralizzate grazie al Fediverso.

Non so se l'idea prenderà piede anche nel grande pubblico o resterà un sistema che verrà abbracciato solo da una nicchia di utenti, sono però convinto che sia necessario esplorare questa nuova possibilità.

Luci ed ombre per Matrix

Il giorno di Natale è stato pubblicato sul blog della fondazione Matrix (che ha creato e mantiene aggiornato questo protocollo di messaggistica) un importante articolo che riassume il successo che ha avuto nel 2022.

Raddoppio degli utenti, adozione da parte di governi e nuove integrazioni con altri software.

Purtroppo però il team di sviluppo fa notare che la natura open source del progetto sta mettendo a rischio anche lo sviluppo del protocollo stesso.

Il fatto che Matrix possa essere installato e gestito direttamente e liberamente da enti pubblici e società senza sborsare nulla crea grosse difficoltà economiche per quanto riguarda il finanziamento del personale della fondazione che lavora sul core del protocollo.

In short: folks love the amazing decentralised encrypted comms utopia of Matrix. But organisations also love that they can use it without having to pay anyone to develop or maintain it. This is completely unsustainable, and Element is now literally unable to fund the entirety of the Matrix Foundation on behalf of everyone else – and has had to lay off some of the folks working on the core team as a result. (Fonte: Matrix Blog)

Questo è un tema ricorrente per chi sviluppa codice open source: se enti ed aziende decidono di utilizzare con profitto software libero e poi non lo supportano anche economicamente creano dei grossi problemi ai team di sviluppo.

Vi ricordo quanto successo solo lo scorso anno con la libreria Log4j utilizzatissima in ambito aziendale e che era mantenuta nel tempo libero da volontari visto che non riceveva fondi a sufficienza per avere un team di sviluppo dedicato. Risultato? La scoperta della vulnerabilità più critica e probabilmente grande degli ultimi 10 anni.

Certo, quello che ho appena fatto è un caso limite, però mostra quanto sia importante finanziare adeguatamente team di sviluppo di software che vengono adottati in ambito aziendale / statale.

Sicuramente lo standard libero ne favorisce l'adozione, ma deve anche esserci una sorta di “risarcimento” economico per chi lo ha sviluppato e reso disponibile gratuitamente...

Lastpass hackerato, cosa fare?

Il famoso password manager Lastpass ha comunicato che malintenzionati sono riusciti a rubare le informazioni di base degli utenti ed i Vault che però sono criptati.

Sebbene la società chiarisca che non ci sarebbero rischi legati alla sicurezza nel caso la password utilizzata presenti le caratteristiche di complessità sufficienti a non essere facilmente aggredibile con attacchi di forza bruta è opportuno effettuare un cambio password dei propri account più importanti e sincerarsi che la sicurezza a due fattori sia attiva.

Ricordi d'annata: il 2022 in pillole

L'anno che sta per finire è stato ricco di avvenimenti che ci ricorderemo per un po' di tempo, mi sembra utile riportare alcuni di quelli che hanno caratterizzato questi dodici mesi.

Tecnologia

Mentre si continua a parlare sempre di più di metaverso abbiamo assistito all'acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, un terremoto che ha scosso il famoso social network con tagli di personale, cambi di policy, retromarce ed esodi di utenti. Anche altre grandi realtà tecnologiche come Amazon hanno annunciato tagli alla propria forza lavorativa sulla scia di quanto fatto da Twitter. Per quanto riguarda invece il mondo delle criptovalute abbiamo assistito non solo ad un crollo di bitcoin (in dodici mesi ha perso più del 60% del suo valore), ma anche e di tutto il comparto alle cripto. La crisi degli NFT che solamente un anno fa erano sulla cresta dell'onda ed il disastro Terra Luna / Terra USD hanno contribuito a rendere questo 2022 l'annus horribilis delle cripto. Ultimo scandalo in ordine di tempo è stato quello di FTX culminato con la bancarotta della società e l'inizio delle indagini da parte delle autorità americane su quanto accaduto.

Esteri

La repressione del governo iraniano e la guerra in ucraina sono senza dubbio due dei fatti che ci accompagneranno ancora per molto. In particolare la guerra Russia-Ucraina da mesi sta catalizzando l'attenzione di tutto il mondo e causando serie ripercussioni anche in Europa con l'aumento del costo dell'energia.

Politica italiana

Sul fronte interno la crisi del governo Draghi e la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni politiche hanno contraddistinto il fronte interno di questo 2022.

Sanità

Dal punto di vista sanitario quest'anno invece verrà ricordato per la fine delle restrizioni legate al Covid-19 e l'inizio di una nuova fase in cui bisognerà convivere con il virus.

Uno sguardo al 2023

Molte sono le incognite per l'anno alle porte, vale la pena segnalarne alcune:

  • La guerra Russia-Ucraina continuerà e come impatterà nelle nostre economie?
  • L'inflazione che caricata dal costo dell'energia sta erodendo il potere di acquisto delle famiglie si ridurrà?
  • Le politiche mondiali nei confronti della crisi climatica avranno finalmente una svolta?

Questi sono solo alcuni dei temi di cui sentiremo parlare il prossimo anno.

Il problema di Twitter non è la spunta blu

C'è, a mio parere, un problema che affligge Twitter ed è ben più grave degli 8 $ al mese che sarebbero da pagare per poter ottenere la spunta blu.

Faccio un passo indietro e cerco di spiegarmi meglio.

Negli ultimi giorni si è parlato molto di Twitter Blue e della proposta di aumentarne il costo a 8 $/mese includendo anche la spunta blu che attualmente è riservata unicamente ad account verificati tramite una complessa procedura di verifica da parte di Twitter stessa.

Molte critiche si sono alzate in questi giorni sia verso il costo di questo nuovo abbonamento sia nei confronti dell'idea che basti pagare per avere una spunta blu.

Una sorta di “democraticizzazione a pagamento” che rende però anche più difficile rispetto ad oggi capire quali siano account “veri e seri” rispetto a quelli farlocchi.

Sono approdato su Twitter nel 2009 ed a quel tempo ben pochi italofoni cinguettavano sulla piattaforma di microblogging. Si trattava comunque di un social molto interessante vista la brevità dei tweet che entrava in diretta contrapposizione alla lunghezza dei post che contraddistinguevano i blog.

Nel tempo Twitter si è contraddistinta per essere una piattaforma utile per informarsi su diversi temi, salvo poi negli ultimi anni cadere vittima di bot, account falsi e disinformazione.

La mia critica però non si rivolge a questo e nemmeno come dicevo all'inizio agli 8 $ di abbonamento mensile per Twitter Blue che ciascuno è libero di decidere se pagare oppure no.

La cultura di noi utenti nel pretendere che i servizi che utilizziamo online siano gratuiti ha solamente prodotto dei miliardari (vedi Zuckerberg), tanto l'importante farci pensare non ci sono soldi da sborsare... Poi però cadiamo vittima di pubblicità insistenti e pervasive e dati personali che finiscono dall'altra parte del mondo a uso e consumo di chissà chi (cfr. scandalo Facebook-Cambridge Analytica).

In linea di principio potrei anche essere disposto a pagare per un servizio che funzioni e mi dia del valore aggiunto, ma il vero problema di Twitter è che non funziona.

Mi spiego meglio, non è che non funziona dal punto di vista tecnico, non funziona dal punto di vista “social”.

Ho un account con poco più di un centinaio di follower e le interazioni che riesco ad ottenere sono praticamente zero.

Posso tranquillamente raffigurare la mia situazione con delle emoji:

Io che twitto: ✍

Nessuno che mi fila: 🙈🙉🙊

Un problema molto comune che si riscontra tra quelli che usano Twitter ed hanno degli account medio piccoli.

Blocco già sul nascere chi mi dirà che probabilmente quello che twitto non è interessante visto che i miei post compaiono sia su Twitter che su Mastodon e, su quest'ultimo, riesco ad avere sempre delle reazioni o dei commenti interessanti.

Dunque credo proprio che il problema risieda nel modo con cui l'algoritmo di Twitter agevoli gli account più famosi e le discussioni più infuocate, mentre lasci tranquillamente nel limbo gli account più piccoli.

Twitter è che è un social che non favorisce interazioni interessanti e costruttive.

Anche voi avete avuto la stessa mia esperienza con Twitter?

Silenzio elettorale

Alla fine il giorno delle elezioni è arrivato.

Tralascio ogni discorso politico ma mi pare opportuno sottolineare che abbiamo vissuto una campagna elettorale atipica tra guerra, siccità e comizi sotto l'ombrellone.

Ora non rimane che scoprire come sarà composto il futuro parlamento italiano frutto di una legge elettorale che nessuno ama (ma che nessuno ha voluto cambiare) ed una riforma costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari.

Ho la vaga impressione che da lunedì molti leader politici avranno delle gatte da pelare.

Ciclopedonali e mobilità dolce

Le ciclopedonali sono un modo intelligente per camminare ed al contempo gustarsi dei bellissimi panorami in totale sicurezza.

Le pubbliche amministrazioni negli ultimi anni hanno fortunatamente investito molto più che in passato in questo tipo di mobilità dolce.

C'è ancora molto lavoro da fare un questa direzione, però almeno qualcosa si è mosso in tal senso.

Gavirate Foto: Panorama del Lago di Varese (Gavirate)