La mitica figura dei costruttori

Il “costruttore” sembra essere la nuova figura mitologica del momento

Un vero e proprio taumaturgo della democrazia, immagine salvifica di una maggioranza parlamentare in bilico tra governo e crisi.

I costruttori erano anche conosciuti in passato con il nome di responsabili. A seconda della parte politica e del periodo storico però vengono anche chiamati traditori o voltagabbana.

Si tratta quindi di una figura mitologica complessa da inquadrare: al contempo salvatrice e dispensatrice di sventure per la compagine governativa.

Figura chiave, poliedrica e mutaforma al tempo stesso, mai facile da inquadrare e prevedere.

Dispensa voti e garantisce maggioranze a volte ben salde altre volte in bilico.

Le sue gesta sono entrate ormai nella italica storia, capace di riapparire sempre nei momenti cruciali del nostro paese come un'Araba Fenice.

Ah... il costruttore, quale mito fu mai tanto amato ed odiato al tempo stesso?


Wikipedia ha compiuto 20 anni

Un grande traguardo per l'enciclopedia libera Wikipedia che ha da poco compiuto 20 anni dalla sua prima pubblicazione

Fu pubblicata online il 15 gennaio del 2001 da Jimmy Wales e Larry Sanger dopo averne registrato il dominio.

L'idea rivoluzionaria per l'epoca era quella di consentire a più utenti di lavorare in condivisione su uno stesso progetto modificandone il contenuto in maniera semplice e veloce.

Al sito si è andata ad affiancare anche la Wikimedia Foundation, la fondazione che ancora oggi gestisce Wikipedia facendone da garante e gestendone le donazioni.

Sì perchè a distanza di anni Wikipedia continua ad essere un progetto libero e gratuito. Certo non sarà un sistema perfetto, è possibile incappare in errori che non sempre vengono prontamente corretti, ma è uno di quei progetti nati quando Internet era ancora un luogo non frequentato dalle masse.

A distanza di anni continua a portare avanti la sua missione principale: rendere libera e facilmente accessibile la conoscenza.


Tra le opere ora di pubblico dominio ci sono quelle di George Orwell

Presto in arrivo nuove edizioni e traduzioni per le opere dello scrittore di 1984

Le regole europee sul copyright prevedono un periodo di tempo di almeno 70 anni dalla morte di un autore prima di dare la possibilità ad una casa editrice di pubblicare le sue opere senza un compenso per gli eredi.

A partire dal 1 gennaio 2021 sono quindi diventate opere di pubblico dominio quelle di George Orwell.

Tra le opere di Orwell non si possono non citare 1984 e La fattoria degli animali che sono due veri e propri classici della letteratura del secolo scorso.

In particolare 1984 ci mostra un mondo distopico non molto dissimile a quello che potrebbe delinearsi davanti a noi (o forse ci siamo già).

Se non lo avete letto ancora sappiate che essendo diventato di pubblico dominio è possibile ora reperirlo in diverse edizioni oltre a quella classica di Mondadori.

Penso che sia un ottimo consiglio di lettura (o rilettura) per questo inizio 2021.


Privacy e WhatsApp, ecco cosa c'è da sapere

L'applicazione WhatsApp di proprietà di Facebook sta informando i propri utenti di una modifica ai termini di servizio e di privacy

Ha destato molto allarme l'avviso che gli utenti WhatsApp stanno ricevendo in questi giorni circa l'aggiornamento dei termini di servizio e della privacy della famosa applicazione di messaggistica di proprietà di Facebook.

Stando alle informazioni attuali però per il momento non cambierà moltissimo rispetto a quanto accade adesso grazie alla restringente normativa europea sulla protezione dei dati.

Ciò non toglie che sarebbe opportuno utilizzare applicazioni ben più orientate verso la privacy dei propri utenti per non alimentare di nostri dati le società di proprietà di Facebook.

C'è da ricordarsi che WhatsApp è stata pagata 19 miliardi di dollari da Facebook ed il colosso americano presto o tardi probabilmente intenderà sfruttare maggiormente questa sua situazione di predominio nel campo della messaggistica.

Per chi fosse interessato una applicazione molto matura e rispettosa della sicurezza è Signal che vi consiglio di considerare come opzione più sicura per le vostre comunicazioni personali.

Per approfondire i nuovi termini di servizio e di privacy di WhatsApp: Dday, Le Alternative, il Disinformatico, Punto Informatico


L'account Twitter di Donald Trump è stato rimosso

Il presidente americano d'ora in avanti non potrà più twittare

L'account del presidente degli Stati Uniti Donald Trump era stato già sospeso per 12 ore da Twitter dopo gli attacchi dei suoi supporters al Campidoglio e che egli stesso aveva legittimato.

Purtroppo il ban temporaneo non è bastato, appena l'account è stato ripristinato Trump ha dichiarato che non avrebbe partecipato all'inaugurazione della nuova presidenza Biden e che i suoi sostenitori andranno ricordati anche in futuro come dei patrioti americani a cui non mancare di rispetto.

Questi ultimi due tweet non sembrano molto più gravi dei precedenti, ma il social network li ha valutati in un contesto più ampio di incitazione alla violenza.


Regno Unito sempre meno unito dopo la Brexit

Sono tante le conseguenze della Brexit, molte di esse le scopriremo nei prossimi anni

Dopo l'uscita da parte del Regno Unito dall'Unione Europea nuovi problemi si stagliano all'orizzonte di Boris Johnson (Covid-19 a parte).

La grana più grande è rappresentata dalla Scozia che sembra sempre più convinta a voler chiedere l'indipendenza e rientrare così nell'UE.

Pure la situazione nel Nord Irlanda pare complicata, visto che con i nuovi accordi e per evitare un confine doganale fisico questa farà ancora parte del mercato unico europeo.

Sarà quindi probabile che Belfast e Dublino dovranno collaborare sempre di più a discapito di Londra con prevedibili richieste di indipendenza da parte dell'Irlanda del Nord.


Libri e pandemia: nel 2020 si è letto di più

I vari lockdown hanno favorito la lettura dei libri stando ad uno studio recentemente reso pubblico

Una recente indagine denominata “La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza” a cura dell’Aie e del Centro per il libro e la lettura mette in evidenza quanto nell'anno del Covid-19 ci sia stata una vera e propria controtendenza nella lettura rispetto al passato. In particolare il 61% degli intervistati ha dichiarato di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. A contribuire alla crescita non ci sono unicamente i libri cartacei ma anche audiolibri ed ebook. Non solo: è proprio tra questi nuovi formati digitali (ebook ed audiolibri) che aumentano i lettori forti. Buone notizie anche per i canali di vendita più tradizionali. Se durante i mesi del lockdown sempre più persone hanno acquistato libri online ed in formato digitale, terminate le restrizioni gli intervistati sono ritornati nei canali fisici della grande distribuzione organizzata e delle librerie. In particolare queste ultime sono tornate un luogo in cui informarsi sulle ultime novità, un vero e proprio ritorno ai consigli dei librai.

Insomma la pandemia ha pesantemente influito nel 2020 anche sul modo di fruire la lettura, tuttavia i segnali positivi non mancano per un settore in rapida evoluzione e di fondamentale importanza per la diffusione della cultura nel nostro paese.


Congresso americano sotto attacco

Sostenitori di Trump hanno fatto irruzione nel Campidoglio

Ci sono punti di non ritorno nella storia e ciò che è avvenuto al Congresso americano qualche ora fa è sicuramente uno di quegli eventi che è necessario appuntarsi sul calendario.

Centinaia di sostenitori di Trump hanno fatto irruzione nel Campidoglio a Washington istigati da un presidente al termine dell'incarico che non ha ancora accettato la sconfitta alle elezioni.

Il bilancio parla di diversi morti e feriti, il tempio della democrazia made in USA è stato profanato da gente che ha dato sfogo ai più bassi istinti non degni di una democrazia.

Le immagini hanno fatto il giro del mondo e aldilà della cronaca hanno mostrato la debolezza della democrazia più importante dell'occidente.

I profili di Trump sono stati sospesi da Twitter, Facebook ed Instagram, ma ormai il danno è fatto.

Gli Stati Uniti si sono risvegliati più vulnerabili che mai.


Polvere, il podcast sul caso Marta Russo

E' possibile fare giornalismo di inchiesta anche con un podcast

Polvere è un podcast prodotto da Emons per Huffington Post in cui si parla dell'assassinio della studentessa Marta Russo avvenuto nel 1997 presso l'Università La Sapienza di Roma.

L'inchiesta giornalistica condotta da Cecilia Sala e Chiara Lalli ripercorre le indagini ed il processo mettendo in fila tutti i fatti ed i (tanti) dubbi ancora aperti.

Si tratta di un podcast che consiglio a tutti: da chi a quei tempi c'era ed ha seguito l'eco mediatico sollevato ai tempi per la peculiarità dell'omicidio a chi invece non era ancora nato e vuole saperne di più.

Potete liberamente ascoltarlo da qui.


L'importanza della sicurezza nella filiera informatica

Non basta rendere sicure le proprie reti informatiche, ma anche quelle di fornitori e clienti

Recentemente è balzato alle cronache un enorme attacco hacker nei confronti degli Stati Uniti. Trovate tutto in questo articolo del Post di pochi giorni fa. Nell'epoca in cui tutti sono connessi e vengono utilizzati diversi servizi all'interno di una infrastruttura IT ecco che diviene importante il concetto di sicurezza della filiera.

Non solo infatti è necessario investire nella sicurezza all'interno della propria infrastruttura, ma lo è anche quella dei fornitori di servizi e dei propri dipendenti. Nulla è perfettamente sicuro una volta online, occorre quindi una maggiore attenzione e consapevolezza sia da parte dei privati ma anche dei governi nei confronti della sicurezza delle infrastrutture informatiche nel loro complesso. E' sufficiente che una rete venga compromessa affinchè lo possano diventare anche tutte quelle collegate.


Scarica un'altra app per il tuo nuovo gadget smart

Ormai qualsiasi apparecchio che si definisce “smart” necessita di una applicazione per poter funzionare

Scarica la nostra app per la tua nuova auto. Poi scarica l'app per il tuo nuovo termostato smart. Ecco l'app per il tuo smartwatch, questa invece per la lampadina smart. Non puoi perderti nemmeno l'applicazione per utilizzare il tuo modem / router.

Sto esagerando? Non proprio. Tanto più i nostri smartphone diventano più capienti e performanti tante più applicazioni siamo costretti ad installare sul cellulare così da renderli renerli lenti ed obsoleti nel giro di pochi mesi.

Solitamente tutto ciò che è smart necessita di una applicazione per funzionare, ed allo stesso tempo spesso l'applicazione è anche l'unico modo per installare ed utilizzare l'ultimo gadget comprato.

E quindi non ci resta che installare, configurare ed aggiornare una schiera infinita di app di dubbia utilità, creare altrettanti infiniti account di cui non ci ricordiamo nemmeno la password (a meno che di fare l'errore madornale di usare la stessa o una sua piccola variante) con il risultato di esporre i nostri dati personali ad attacchi informatici, condivisione di nostre informazioni personali a soggetti terzi sconosciuti (controllate i permessi di ciò che avete installato sul telefono e vi stupirete) che hanno accesso a chiamate, messaggi etc... che sanno tutto su di noi senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.

Queste applicazioni diventano quindi spesso un modo per veicolare pubblicità, tenerci informati sulle novità (siamo proprio sicuri di volerlo?) e garantirci fantomatici aggiornamenti di sicurezza (che non sempre arrivano).

Insomma il consumatore cliente si trova preso tra due fuochi: se vuole usare l'oggetto smart appena comprato deve utilizzare l'app altrimenti non gli rimane che un soprammobile.

Pensateci la prossima volta che leggerete smart su un qualche oggetto che comprate.

E' più smart l'azienda che ve lo vende o il gadget che state acquistando?


Scopriamo insieme cosa sono gli audiolibri

Ascoltare audiolibri è una esperienza che sta incontrando sempre di più l'interesse del pubblico

In un precedente articolo abbiamo parlato di podcast e di come essi consentano di ascoltare notizie, informazioni e curiosità sugli argomenti più svariati. Si tratta di un mondo di cui sicuramente parleremo approfonditamente ancora in futuro dato che sempre più persone si stanno avvicinando a questo genere di formato di intrattenimento e che molti colossi del web si stanno a loro volta interessando al fenomeno.

Molto simili ai podcast sono gli audiolibri di cui oggi parliamo. Come i podcast anche gli audiolibri si ascoltano ed esistono in realtà da diverso tempo pur riscontrando un crescente successo solo negli ultimi anni.

Esistevano già audiolibri in audiocassetta o su CD, ciò che però li ha resi particolarmente interessanti è stata la possibilità di ascoltarli in streaming o di scaricarli sul proprio smartphone per poterli ascoltare poi con tutta calma.

L'audiolibro nasce da un libro

Normalmente per audiolibro si intende la trasposizione audio di un libro cartaceo o ebook, quindi di un qualcosa nato per essere letto su carta o su uno schermo di uno smartphone / tablet.

Tuttavia l’interesse crescente del pubblico verso contenuti sempre più originali ha dato vita anche a contenuti audio nati apposta per questo formato rendendo il confine tra audiolibro e podcast molto sottile.

Le due principali piattaforme presenti in Italia che consentono l’accesso ad un vasto catalogo online di audiolibri sono Audible e Storytel.

Entrambi i servizi consentono di ascoltare un enorme selezione di titoli che spazia dai classici alle ultime uscite editoriali.

Esistono audiolibri per tutti i gusti

E’ molto interessante sapere che l’audiolibro può essere realizzato in modi molto diversi: la maggior parte ha un unico narratore, ma ci sono anche titoli nei quali sono presenti più lettori e che oltre alla voce del / dei narratori affiancano anche suoni e musiche che aiutano l’ascoltatore ad immergersi ancora di più nell’audiolibro.

Ciò che stupisce chi si approccia per la prima volta agli audiolibri è che lo stesso titolo letto da un narratore diverso può far provare sensazioni differenti in chi lo ascolta.

Si tratta in effetti di un esempio evidente del potere della voce.

(Articolo da me pubblicato originariamente su Extramoenia.info)


Streaming: tanti contenuti, ma la qualità?

L'esplosione delle piattaforme di video on demand a pagamento viaggia di pari passo con l'appiattimento dell'offerta

Alzi la mano chi si è dimenticato spesso il finale di serie televisive seguite per diverso tempo con tanto interesse. Oppure di aver interrotto a metà una serie in quanto diventata noiosa, ripetitiva ed improvvisamente fuori contesto rispetto alle stagioni precedenti.

Personalmente mi è capitato più volte.

Se fate attenzione e porrete questa domanda anche ad altre persone probabilmente scoprirete di non essere i soli ad aver sperimentato qualcosa di simile.

Contenuti (quasi) illimitati sempre a portata di mano

In parte è normale, alla lunga le serie TV diventano ripetitive e dopo un certo numero di stagioni esauriscono il successo del pubblico interessato a qualcosa di nuovo. Questo è certamente vero ed è sempre avvenuto, ma negli ultimi anni il processo si è particolarmente accelerato con l'arrivo delle piattaforme streaming.

Tante serie TV a disposizione on demand quando vogliamo e per quanto vogliamo.

Quindi libero sfogo al binge watching (che non ho mai amato) ed a tutto ciò che ne consegue. Questa grande disponibilità di titoli ha fatto sì che il prodotto audiovisivo non sia più centellinato come nei classici canali televisivi ma che le intere serie TV venissero pubblicate subito ed al completo (fortunatamente per alcune serie è prevista l'uscita di un episodio a settimana) con una corsa sfrenata a guardare questi nuovi prodotti.

Alcune piattaforme come Netflix permettono di vedere quali sono i film / le serie TV più visti del proprio paese.

Mi stupisco sempre di quanto repentinamente la maggior parte dei titoli più visti cambino di settimana in settimana (a volte nell'arco di pochi giorni / ore), segno però di quanto siano importanti i nuovi contenuti per queste piattaforme.

Qualità dei contenuti sempre più scarsa

Dal momento che gli abbonati pagano l'utilizzo della piattaforma di mese in mese è necessario per queste piattaforme proporre continuamente nuovi contenuti che siano in grado di catturare l'interesse del proprio abbonato.

Quindi via con algoritmi in grado di studiare i film / telefilm che ci sono più affini ed a proporceli creando una sorta di bolla nella quale ci verranno proposte sempre con più insistenza lo stesso tipo di contenuti. Da un lato questo è un vantaggio per l'abbonato in quanto potrà facilmente accedere a contenuti di suo gradimento, dall'altro però la sperimentazione di nuovi contenuti magari un po' diversi dal solito verrà penalizzata.

Oltre a questo però il vero problema è che dovendo sfornare continuamente nuove serie e film questi devono continuamente essere studiati, prodotti e distribuiti in una sorta di loop infinito che non prevede sosta alcuna.

Una voracità del sistema che ritengo stia producendo un calo qualitativo dei prodotti proposti a catalogo per la maggior parte sempre meno innovativi e che sembrano essere prodotti unicamente per essere dati in pasto agli abbonati.

Una vera e propria bulimia che nonostante i vasti cataloghi a disposizione costringe a sottoscrivere abbonamenti a più servizi di streaming alla ricerca di un prodotto di qualità che è sempre più difficile trovare.


L'oroscopo dei virologi 2021

Nell'epoca del virus una previsione per l'anno che sta iniziando

Il 2020 ci ha lasciato in dote la figura taumaturgica del virologo a causa della pandemia globale di Covid-19.

Da studioso di laboratorio a star dei salotti buoni della televisione. Da uomo di scienza a commentatore ed opinionista.

Tutto (quasi) normale conoscendo il tritacarne informativo nostrano. Nel Belpaese è stata evidente sin da subito la piega poco scientificamente accurata del dibattito nei mass media sulla pandemia.

Tra confusione e disinformazione

Alle croniche lacune scientifiche del giornalismo italiano (ormai qualitativamente sempre più in caduta libera, tranne alcune isole felici) si sono aggiunte notizie parzialmente o totalmente false che hanno creato giustamente panico e confusione nella popolazione. Qualche virologo si è rifiutato di partecipare a questo spettacolo, altri invece hanno prestato il fianco alla spasmodica ricerca del titolo sensazionalistico da sbattere in prima pagina.

Se è comprensibile che le conoscenze del virus fossero pressochè nulle all'inizio non lo è altrettanto il dibattito surreale a suon di interviste e controinterviste che è continuato per mesi e mesi. Il virus è morto, anzi non lo è. La seconda ondata non ci sarà, anzi c'è già. Il vaccino non verrà approntato prima di tre anni, anzi il vaccino è già stato approvato ed è in distribuzione.

Insomma tutto il contrario di tutto con virologi divisi in fazioni e con idee e teorie che cambiano più in fretta delle stagioni. Dagli apocalittici ai minimizzatori, insomma una gran confusione che con la scienza poco ha a che fare.

Dibattito scientifico al palo

Se è vero che il metodo scientifico richiede un dibattito in merito ad ogni affermazione e che queste devono essere corroborate da prove (statistiche, modelli matematici etc...) questo dialogo deve avvenire con pubblicazioni su riviste scientifiche, non in TV o a suon di articoli sui principali quotidiani nazionali che generano solo confusione nel pubblico ed alimentando facili sensazionalismi.

La mia previsione è che purtroppo anche il 2021 proseguirà sulla falsariga del 2020 e ci regalerà delle chicche imperdibili.


Cosa abbiamo imparato dalla Brexit

Le separazioni non sono mai semplici, lo abbiamo imparato anche da quanto avvenuto con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea

Da oggi ufficialmente il Regno Unito non fa più parte dell'Unione Europea ed entrano in vigore gli accordi siglati in extremis tra le due parti. La Hard Brexit è stata scongiurata (all'ultimo secondo) ma sono diverse le cose che a mio parere abbiamo imparato.

La (momentanea) sparizione degli euroscettici

Forse anche voi come me vi siete resi conto che negli ultimi mesi sembrano essere spariti dai radar tutti quegli euroscettici che propugnavano l'uscita dall'Euro e dall'Unione Europea. Non preoccupatevi, ritorneranno.

Nel frattempo però la Brexit ha indebolito la loro posizione dal momento che è diventato palese che uscire dall'Unione Europea non è (giustamente) una passeggiata in virtù di accordi presi, legislazioni vigenti e quant'altro.

Insomma se in Gran Bretagna sono saltati due primi ministri (Cameron e May) figurarsi cosa accadrebbe in Italia che di aplomb inglese è molto meno munita. Un altro elemento che ha contribuito a rendere il discorso dell'uscita dall'UE meno di attualità è stata sia l'epidemia Covid-19 che la prospettiva di ricevere una cospicua somma di investimenti da parte dell'Europa.

Next Generation EU: una sfida per la maturità del nostro paese

Si tratta del Next Generation EU (da noi anche noto come Recovery Fund). Dopo che per anni l'Unione è stata accusata di non aver agevolato l'Italia ecco che è arrivato un consistente aiuto da parte di Bruxelles nei confronti del nostro Paese. Ora non ci sono scuse (pure per gli euroscettici) e dovremo essere noi in grado di spendere le risorse che ci verranno garantite per le nostre generazioni future.