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Seaspiracy

Seaspiracy è un film / documentario pubblicato su Netflix nel marzo di quest'anno.

Questo docufilm controverso intende informare l'opinione pubblica su come e quanto lo sfruttamento commerciale dei mari stia producendo enormi ed irreparabili danni all'ecosistema marino.

Il documentario mostra scene molto crude e lascia intendere che vi sia una sorta di complotto per non far sapere quale sia il vero problema ecologico del pianeta: la pesca intensiva.

Personalmente non credo nei complotti. Certamente sono tanti i problemi sollevati dagli autori del documentario e credo che valga la pena approfondire ulteriormente questi temi proprio alla luce delle tesi sollevate nel film.

Riscoprire il territorio

Tra le tante cose che questo anno di pandemia ci ha insegnato c'è la riscoperta del territorio vicino a casa.

Perlomeno è quello che personalmente ho sperimentato.

Non che non conoscessi il mio territorio, anzi spesso assieme a mia moglie abbiamo girovagato per il paesi della provincia di Como e di quella di Varese visitando piccoli borghi e scoprendo storie, sentieri e perle artistiche poco conosciute.

Nell'annus horribilis del turismo e del viaggiare, tra lockdown e zone rosse riscoprire sentieri dietro casa è stato molto bello e mi ha fatto riflettere su quanta ricchezza il nostro territorio ha da offrire e che spesso non siamo in grado di apprezzare.

Siamo stati un popolo di conquistatori, artisti e navigatori e forse siamo troppo abituati alla bellezza del nostro paese per poterlo apprezzare sempre nel miglior modo.

Del resto se visitare l'Italia è il sogno di milioni di turisti in tutto il mondo un motivo ci sarà...

La gioia di scrivere

Trovo particolarmente bello avere uno spazio online al di fuori dei social nel quale scrivere di ciò che voglio (e quando voglio).

Scrivere mi aiuta a riordinare i pensieri, rilassarmi ed a mantenere una certa vena creativa.

Bastano poche righe per vederne gli effetti positivi.

Non sono mai riuscito a tenere un diario personale cartaceo ed un blog a pensarci bene è qualcosa di molto simile.

Il problema principale è quello di mantenere una certa costanza nel pubblicare i propri articoli. Non sempre è facile considerato che al giorno d'oggi siamo tutti pieni di impegni.

Ci proverò, tenendo presente che scrivere deve essere una gioia, non una costrizione.

Tanto streaming, poca qualità

Recentemente ho riflettuto parecchio su quanto stiano spopolando i servizi di streaming video.

Nel giro di pochi anni si sono letteralmente moltiplicate le proposte: Netflix, Prime Video, Apple TV+, Disney+, Discovery+, Now, Infinity, Tim Vision, Starzplay etc...

Una vera e propria giungla di abbonamenti che stanno riscontrando sempre più favore tra le nuove generazioni e contemporaneamente mettendo in difficoltà business consolidati come la pay tv via satellite.

In tutto questo cambiamento ho però notato un sempre maggiore appiattimento dell'offerta di queste piattaforme.

Ci sono moltissime serie TV su ciascun catalogo di queste piattaforme, ma faccio sempre più fatica a trovare qualcosa di realmente interessante ed originale che vada la pena vedere.

Non trovate anche voi che ci sia una sorta di appiattimento verso il basso nella qualità offerta da questi servizi?

The Social Dilemma

Ho visto solo recentemente il documentario Netflix che tanto ha fatto discutere lo scorso anno: The Social Dilemma.

Non ho seguito per nulla il dibattito online scaturito a suo tempo da questo docufilm anzi ho preferito attendere qualche mese prima di guardarlo per poter valutarne con calma i contenuti.

Devo dire che mi trovo molto in sintonia con il messaggio trasmesso da questo documentario e senza saperlo avevo già quasi totalmente eliminato la mia partecipazione ai social network.

Quanto mostrato dal docufilm non ha fatto che confermare quanto già avevo sperimentato (in piccola scala ovviamente) nella mia vita personale.

Le tematiche affrontate sono molte e non voglio discuterne qui, invito comunque alla visione di questo titolo.

Mi rendo conto che per alcuni questo documentario possa creare fastidio, ma è necessario che ciascuno rifletta sul ruolo di queste piattaforme nella vita quotidiana delle persone.

Microblog vs. social network

Personalmente preferisco scrivere qualche minuto nel mio piccolo blog personale piuttosto che trascorrere ore ed ore incollato alle applicazioni social studiate apposta per massimizzare il tempo trascorso all'interno delle stesse.

Da quando ho ridotto la mia presenza nei social network sono riuscito a riappropriarmi del mio tempo ed ho iniziato a non sentire più la necessità di leggere e partecipare ad interminabili dibattiti online.

Ora riesco a dedicare più tempo alla lettura e trovo più naturale scrivere nel mio blog anziché all'interno di Facebook, Twitter, etc...

Mi rendo conto che non è stato molto difficile per me in quanto già in precedenza non ero un accanito frequentatore di queste piattaforme social, tuttavia anche così ho notato un vero e proprio effetto positivo legato al loro non utilizzo.

Continuano le stragi nel Mediterraneo

Ci troviamo tristemente ancora davanti all'ennesimo naufragio di migranti in rotta verso l'Europa.

Cadaveri. Non possiamo non indignarci di fronte alle immagini di corpi senza vita e nella sostanziale indifferenza / incapacità di nazioni ed istituzioni europee.

Persone. Donne, uomini, ragazzi e bambini in fuga da guerre e miseria in cerca di un futuro migliore.

Aiuto. Soccorsi che vengono effettuati dalle poche associazioni della società civile che non accettano queste stragi silenziose.

Per queste ragioni già dallo scorso anno ho deciso di sostenere la nuova associazione ResQ (People Saving People) che intende svolgere attività di salvataggio in mare.

Perché ogni vita conta.

Prendere appunti con l'email

Ho recentemente letto un articolo che mi ha fatto riflettere su quanto siamo spesso portati (io per primo) ad utilizzare servizi web che propongono di aiutarci ad essere più produttivi.

Molte volte basta invece impegnarsi un poco per trovare soluzioni alternative.

L'articolo in questione è questo e parla di come l'autore abbia sostituito le applicazioni per prendere appunti (note-taking app) semplicemente aprendo una nuova casella di posta elettronica utilizzata unicamente per questo scopo.

Si tratta sicuramente di una soluzione creativa che può risultare effettivamente interessante per molte persone.

Distanziamento sociale (online)

Ultimamente sto trovando più piacere dallo scrivere sul blog che nell'utilizzare i social network (che ho praticamente abbandonato pur mantenendone gli account).

Personalmente mi sono proprio stancato delle infinite discussioni accese su Facebook e Twitter.

Persino Instagram ormai sta assumendo le caratteristiche di certe riviste patinate anni '90.

Preferisco (almeno per il momento) praticare questa sorta di distanziamento sociale online.

Scrivere un blog è un hobby?

Penso di sì, scrivere e mantenere un blog è una sorta di hobby.

Si possono scrivere articoli brevi o lunghi a seconda degli argomenti preferiti.

Molti esperti di marketing rabbrividiranno alle mie parole, ma chiarisco che mi sto riferendo a blog personali, pubblicati non per diventare influencer ma per il piacere della scrittura.