Un anno di virus
Il 21 febbraio 2020 l'Italia scoprì che il Covid-19 era già diffuso nel cuore della pianura Padana. Da allora tutto è cambiato, ma anche noi non siamo più gli stessi
Fu proprio a Codogno in provincia di Lodi che esattamente un anno fa gli italiani capirono che il virus che arrivava da oriente in realtà era già qui da noi.
La gravità della situazione fu subito chiara e la diffusione del virus obbligò a procedere con i vari lockdown, dapprima mirati in singole zone, poi in tutto il paese.
Il resto è storia recente, ma continueranno a restare nella memoria collettiva le immagini di medici ed infermieri stremati negli ospedali, le file di camion militari per portare via i cadaveri delle vittime a Bergamo e l'abnegazione dei volontari del 118 nel soccorrere i malati.
Forse non tutti ce ne rendiamo ancora perfettamente conto, ma il virus ha segnato uno spartiacque tra un prima di cui conosciamo la storia ed un dopo ancora tutto da scrivere.
I colossi del web sfidano le nazioni
Fa discutere la scelta di Facebook di bloccare i contenuti media in Australia in risposta alla proposta di legge che vuole far pagare ai colossi del web la pubblicazione di notizie. Ma stiamo solo parlando della punta dell'iceberg
Ci permettono di navigare ed utilizzare la posta elettronica tramite i loro server, ci consentono di rimanere in contatto tramite le loro app, ci garantiscono di essere sempre raggiungibili e di lavorare tramite i loro sistemi operativi su smartphone e computer.
Sono i giganti della rete. Google, Apple, Microsoft, Amazon, Facebook solo per citare le aziende più importanti in occidente. Hanno fatturati talmente importanti da far impallidire intere nazioni in via di sviluppo.
Con le loro tecnologie sono in grado di indirizzare la crescita industriale dell'intero pianeta.
Lo scrivo qui per non essere frainteso: questo articolo non vuole essere un atto di accusa ideologico verso queste grandi aziende che sono state in grado di innovare e cambiare le vite delle persone grazie ai loro software ed alle loro invenzioni.
L'accusa che rivolgo è invece alla politica (nazionale ed internazionale) che su questi temi ha dormito per anni salvo poi svegliarsi un giorno rendendosi conto che queste aziende sono in grado di dialogare a tu per tu con loro, quasi come fossero nazioni “virtuali e parallele” con cui bisogna venire a patti, pena ritorsioni nelle vite reali delle persone.
Troppo tardi ci si è accorti che queste aziende portavano sì posti di lavoro, ma la maggior parte all'estero. Troppo tardi ci si è accorti che queste aziende facevano sì utili, ma la maggior parte all'estero. Troppo tardi ci si è accorti che queste aziende aprivano nuove opportunità, ma di guadagno per loro stesse. Troppo tardi ci si è accorti che mentre si elaboravano i piani per portare la banda larga nel nostro paese il petrolio delle informazioni che viaggiano sulle quelle stesse reti era gestito da poche multinazionali private dall'altra parte del mondo. Troppo tardi ci si è accorti che il dazio da pagare per usufruire dei servizi gratuiti offerti da queste società era quello di rinunciare alla privacy degli utenti.
Quindi tutto è perduto?
Assolutamente no, serve quanto prima un coordinamento delle nazioni per garantire che lo sviluppo portato dalle nuove tecnologie e da queste società avvenga in modo armonioso e consenta una maggiore apertura del mercato a nuove aziende garantendo regole comuni in tutto il mondo senza “zone franche”.
Utopia?
Lo scopriremo nei prossimi anni.
Digitale terrestre: come fare a capire se il vostro televisore supporta il Dvb-T2
Da settembre 2021 scatterà il passaggio verso il nuovo standard televisivo Dvb-T2. Ecco cosa c'è da sapere su questo cambio di tecnologia e come scoprire se la vostra TV sarà in grado di decodificarlo
A partire da settembre 2021 le emittenti nazionali e locali inizieranno a trasmettere i propri canali utilizzando la codifica Mpeg-4 anzichè la più obsoleta Mpeg-2.
Ciò garantirà una maggiore qualità trasmissiva dei canali così da poter garantire l'alta definizione.
Contestualmente a questo passaggio tecnologico vi sarà il cambiamento delle frequenze delle diversi emittenti che proseguirà per diversi mesi. Sarà quindi necessario risintonizzare i nostri televisori / decoder.
In questa prima fase i televisori o i decoder in grado di sintonizzarsi sui canali già in alta definizione come Rai 1 HD (canale 501) e Canale 5 HD (canale 505) continueranno a funzionare. Il vero scoglio tecnologico si avrà nel secondo passaggio che avverrà nel giugno del 2022.
In quel momento solo i dispositivi in grado di decodificare i le trasmissioni in formato HEVC Main 10 saranno in grado di funzionare. Se così non fosse occorrerà quindi acquistare un decoder o un nuovo televisore.
Come fare a capire se la propria TV supporta questa nuova codifica?
E' molto semplice: occorre andare sui canali 100 e 200 del digitale terrestre. Se visualizzate la scritta Test HEVC Main10 siete a posto. Se non la visualizzate provate a risintonizzare i canali dal menu del vostro televisore / decoder. Se anche in tal caso non vedete la scritta di test allora quasi certamente il vostro televisore non è in grado di supportare la nuova tecnologia di trasmissione e dovrete acquistare un nuovo televisore / decoder.
Un algoritmo per decidere chi vaccinare
Per la fase 2 delle vaccinazioni contro il Covid-19 saranno importanti anche gli algoritmi in grado di decidere chi vaccinare per primi
Man mano che la distribuzione dei vaccini procede (seppur a singhiozzo per via dei problemi produttivi e logistici delle aziende farmaceutiche) diventa importante capire non solo come gestire il più grande piano vaccinale che ci sia mai stato nel nostro paese, ma anche a quali persone dare priorità nella somministrazione.
In quest'ottica l'informatica viene in aiuto della medicina con lo sviluppo di algoritmi in grado di analizzare le cartelle cliniche dei pazienti ed individuare quelle categorie più a rischio a cui dare per prime il vaccino.
Se da un lato può sembrare alienante che sia un algoritmo a decidere a quali persone garantire subito una protezione contro il Covid-19, dall'altra è una soluzione che consente di esaminare un enorme numero di cartelle cliniche di pazienti lasciando più tempo ai medici per la campagna vaccinale vera e propria.
Scenari Covid per il 2021
Tutti lo abbiamo in qualche modo capito: è difficile fare previsioni sulla possibile evoluzione della pandemia nei prossimi mesi
Prendo spunto da un articolo apparso su Il Post all'interno del quale trovate un sacco di dati ed informazioni utili a farvi una idea dei possibili scenari pandemici che ci troveremo ad affrontare nel futuro prossimo.
Le conclusioni dell'articolo sono disarmanti nella loro semplicità, non ci sarà un giorno X in cui il virus sarà completamente sparito dalle nostre vite, ma dovremo probabilmente conviverci per ancora molti anni.
Non è dato sapere se ci saranno varianti più o meno contagiose, con vaccini che possano funzionare (o meno) con tali mutazioni del virus.
E' però lecito pensare che man mano che la popolazione verrà esposta al virus (tramite vaccino o tramite la malattia vera e propria) si possa sviluppare una sorta di immunità di comunità che potrà aiutare a tenere maggiormente sotto controllo eventuale future varianti.
Siamo ovviamente nel campo delle speculazioni, ma penso che sia importante già da ora rendersi conto che la lotta contro il Covid-19 sarà una maratona, non una gara di sprint.
TikTok bloccato dal Garante della privacy
Il garante per la protezione dei dati personali ha ordinato il blocco di di TikTok per tutti gli utenti la cui età anagrafica non sia stata verificata
Questa azione è stata intrapresa dopo la morte di una bambina di 10 anni di Palermo che si sarebbe soffocata cercando di partecipare ad una sfida sul social network.
L'episodio accende nuovamente un faro su ciò che i social network possono rappresentare per i più giovani. Considerata la loro età aumentano i rischi di essere esposti degli adulti a quanto avviene all'interno di queste reti sociali.
Sarebbe necesssario a mio avviso che già a partire dalla scuola elementare si avviassero dei programmi in grado di far capire rischi ed insidie presenti in Internet.
Data la facilità di accesso anche per i più piccoli alla rete Internet è infatti necessario educare quanto prima le nuove generazioni all corretto utilizzo della rete e delle sue insidie.
Scrivimi su Signal
Negli ultimi giorni milioni di utenti stanno cercando alternative a WhatsApp
A seguito della modifica dei termini e delle condizioni di WhatsApp, di cui anche io ho parlato qualche giorno fa su questo blog, in molti hanno deciso di installare l'applicazione di messaggistica Signal.
Come avevo già indicato nel precedente articolo per noi utenti europei questi cambiamenti di WhatsApp non influiscono molto in quanto la normativa europea sulla protezione dei dati GDPR è una delle più avanzate al mondo e garantisce già gli utenti da un utilizzo non corretto dei dati personali.
Alcuni hanno deciso comunque di disinsinstallare WhatsApp o di eliminare il proprio account. Il problema però è complesso perchè non è sufficiente cancellare il proprio account di WhatsApp e continuare ad usare Insagram o Facebook per vedersi garantita una maggiore privacy personale.
Dal mio punto di vista è opportuno porsi una domanda di carattere più generale. Quanto è sicuro affidare le comunicazioni private di buona parte del mondo occidentale ad un'unica applicazione di proprietà di una società privata?
Se anche voi pensate che forse non è una buona idea lasciare in mano le nostre comunicazioni ad un unica applicazione, allora è meglio pensare a delle alternative ed iniziare ad affiancare a WhatsApp anche Telegram o Signal.
Così facendo ridurremo la nostra dipendenza da un unico servizio di messaggistica e potremo a comunicare ai nostri contatti la possibilità di trovarci anche su queste app alternative.
L'economia cinese è cresciuta nonostante il Covid
La Cina è l'unico paese sviluppato ad aver avuto una economia in crescita nel corso del 2020
L'economia cinese dovrebbe aver chiuso il 2020 con una crescita pari a circa il 2%, non male per il paese dal quale il virus è partito un anno fa. Il rimbalzo è visibile soprattutto confrontando la produzione industriale di Novembre 2020 che ha visto una crescita pari al 7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Insomma sembra che le durissime restrizioni imposte dal governo cinese all'inizio della pandemia abbiano agevolato il rimbalzo economico successivo avvenuto con la riapertura.
La mitica figura dei costruttori
Il “costruttore” sembra essere la nuova figura mitologica del momento
Un vero e proprio taumaturgo della democrazia, immagine salvifica di una maggioranza parlamentare in bilico tra governo e crisi.
I costruttori erano anche conosciuti in passato con il nome di responsabili. A seconda della parte politica e del periodo storico però vengono anche chiamati traditori o voltagabbana.
Si tratta quindi di una figura mitologica complessa da inquadrare: al contempo salvatrice e dispensatrice di sventure per la compagine governativa.
Figura chiave, poliedrica e mutaforma al tempo stesso, mai facile da inquadrare e prevedere.
Dispensa voti e garantisce maggioranze a volte ben salde altre volte in bilico.
Le sue gesta sono entrate ormai nella italica storia, capace di riapparire sempre nei momenti cruciali del nostro paese come un'Araba Fenice.
Ah... il costruttore, quale mito fu mai tanto amato ed odiato al tempo stesso?
Wikipedia ha compiuto 20 anni
Un grande traguardo per l'enciclopedia libera Wikipedia che ha da poco compiuto 20 anni dalla sua prima pubblicazione
Fu pubblicata online il 15 gennaio del 2001 da Jimmy Wales e Larry Sanger dopo averne registrato il dominio.
L'idea rivoluzionaria per l'epoca era quella di consentire a più utenti di lavorare in condivisione su uno stesso progetto modificandone il contenuto in maniera semplice e veloce.
Al sito si è andata ad affiancare anche la Wikimedia Foundation, la fondazione che ancora oggi gestisce Wikipedia facendone da garante e gestendone le donazioni.
Sì perchè a distanza di anni Wikipedia continua ad essere un progetto libero e gratuito. Certo non sarà un sistema perfetto, è possibile incappare in errori che non sempre vengono prontamente corretti, ma è uno di quei progetti nati quando Internet era ancora un luogo non frequentato dalle masse.
A distanza di anni continua a portare avanti la sua missione principale: rendere libera e facilmente accessibile la conoscenza.
Tra le opere ora di pubblico dominio ci sono quelle di George Orwell
Presto in arrivo nuove edizioni e traduzioni per le opere dello scrittore di 1984
Le regole europee sul copyright prevedono un periodo di tempo di almeno 70 anni dalla morte di un autore prima di dare la possibilità ad una casa editrice di pubblicare le sue opere senza un compenso per gli eredi.
A partire dal 1 gennaio 2021 sono quindi diventate opere di pubblico dominio quelle di George Orwell.
Tra le opere di Orwell non si possono non citare 1984 e La fattoria degli animali che sono due veri e propri classici della letteratura del secolo scorso.
In particolare 1984 ci mostra un mondo distopico non molto dissimile a quello che potrebbe delinearsi davanti a noi (o forse ci siamo già).
Se non lo avete letto ancora sappiate che essendo diventato di pubblico dominio è possibile ora reperirlo in diverse edizioni oltre a quella classica di Mondadori.
Penso che sia un ottimo consiglio di lettura (o rilettura) per questo inizio 2021.
Privacy e WhatsApp, ecco cosa c'è da sapere
L'applicazione WhatsApp di proprietà di Facebook sta informando i propri utenti di una modifica ai termini di servizio e di privacy
Ha destato molto allarme l'avviso che gli utenti WhatsApp stanno ricevendo in questi giorni circa l'aggiornamento dei termini di servizio e della privacy della famosa applicazione di messaggistica di proprietà di Facebook.
Stando alle informazioni attuali però per il momento non cambierà moltissimo rispetto a quanto accade adesso grazie alla restringente normativa europea sulla protezione dei dati.
Ciò non toglie che sarebbe opportuno utilizzare applicazioni ben più orientate verso la privacy dei propri utenti per non alimentare di nostri dati le società di proprietà di Facebook.
C'è da ricordarsi che WhatsApp è stata pagata 19 miliardi di dollari da Facebook ed il colosso americano presto o tardi probabilmente intenderà sfruttare maggiormente questa sua situazione di predominio nel campo della messaggistica.
Per chi fosse interessato una applicazione molto matura e rispettosa della sicurezza è Signal che vi consiglio di considerare come opzione più sicura per le vostre comunicazioni personali.
Per approfondire i nuovi termini di servizio e di privacy di WhatsApp: Dday, Le Alternative, il Disinformatico, Punto Informatico
L'account Twitter di Donald Trump è stato rimosso
Il presidente americano d'ora in avanti non potrà più twittare
L'account del presidente degli Stati Uniti Donald Trump era stato già sospeso per 12 ore da Twitter dopo gli attacchi dei suoi supporters al Campidoglio e che egli stesso aveva legittimato.
Purtroppo il ban temporaneo non è bastato, appena l'account è stato ripristinato Trump ha dichiarato che non avrebbe partecipato all'inaugurazione della nuova presidenza Biden e che i suoi sostenitori andranno ricordati anche in futuro come dei patrioti americani a cui non mancare di rispetto.
Questi ultimi due tweet non sembrano molto più gravi dei precedenti, ma il social network li ha valutati in un contesto più ampio di incitazione alla violenza.
Regno Unito sempre meno unito dopo la Brexit
Sono tante le conseguenze della Brexit, molte di esse le scopriremo nei prossimi anni
Dopo l'uscita da parte del Regno Unito dall'Unione Europea nuovi problemi si stagliano all'orizzonte di Boris Johnson (Covid-19 a parte).
La grana più grande è rappresentata dalla Scozia che sembra sempre più convinta a voler chiedere l'indipendenza e rientrare così nell'UE.
Pure la situazione nel Nord Irlanda pare complicata, visto che con i nuovi accordi e per evitare un confine doganale fisico questa farà ancora parte del mercato unico europeo.
Sarà quindi probabile che Belfast e Dublino dovranno collaborare sempre di più a discapito di Londra con prevedibili richieste di indipendenza da parte dell'Irlanda del Nord.
Libri e pandemia: nel 2020 si è letto di più
I vari lockdown hanno favorito la lettura dei libri stando ad uno studio recentemente reso pubblico
Una recente indagine denominata “La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza” a cura dell’Aie e del Centro per il libro e la lettura mette in evidenza quanto nell'anno del Covid-19 ci sia stata una vera e propria controtendenza nella lettura rispetto al passato. In particolare il 61% degli intervistati ha dichiarato di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. A contribuire alla crescita non ci sono unicamente i libri cartacei ma anche audiolibri ed ebook. Non solo: è proprio tra questi nuovi formati digitali (ebook ed audiolibri) che aumentano i lettori forti. Buone notizie anche per i canali di vendita più tradizionali. Se durante i mesi del lockdown sempre più persone hanno acquistato libri online ed in formato digitale, terminate le restrizioni gli intervistati sono ritornati nei canali fisici della grande distribuzione organizzata e delle librerie. In particolare queste ultime sono tornate un luogo in cui informarsi sulle ultime novità, un vero e proprio ritorno ai consigli dei librai.
Insomma la pandemia ha pesantemente influito nel 2020 anche sul modo di fruire la lettura, tuttavia i segnali positivi non mancano per un settore in rapida evoluzione e di fondamentale importanza per la diffusione della cultura nel nostro paese.
Congresso americano sotto attacco
Sostenitori di Trump hanno fatto irruzione nel Campidoglio
Ci sono punti di non ritorno nella storia e ciò che è avvenuto al Congresso americano qualche ora fa è sicuramente uno di quegli eventi che è necessario appuntarsi sul calendario.
Centinaia di sostenitori di Trump hanno fatto irruzione nel Campidoglio a Washington istigati da un presidente al termine dell'incarico che non ha ancora accettato la sconfitta alle elezioni.
Il bilancio parla di diversi morti e feriti, il tempio della democrazia made in USA è stato profanato da gente che ha dato sfogo ai più bassi istinti non degni di una democrazia.
Le immagini hanno fatto il giro del mondo e aldilà della cronaca hanno mostrato la debolezza della democrazia più importante dell'occidente.
I profili di Trump sono stati sospesi da Twitter, Facebook ed Instagram, ma ormai il danno è fatto.
Gli Stati Uniti si sono risvegliati più vulnerabili che mai.
Polvere, il podcast sul caso Marta Russo
E' possibile fare giornalismo di inchiesta anche con un podcast
Polvere è un podcast prodotto da Emons per Huffington Post in cui si parla dell'assassinio della studentessa Marta Russo avvenuto nel 1997 presso l'Università La Sapienza di Roma.
L'inchiesta giornalistica condotta da Cecilia Sala e Chiara Lalli ripercorre le indagini ed il processo mettendo in fila tutti i fatti ed i (tanti) dubbi ancora aperti.
Si tratta di un podcast che consiglio a tutti: da chi a quei tempi c'era ed ha seguito l'eco mediatico sollevato ai tempi per la peculiarità dell'omicidio a chi invece non era ancora nato e vuole saperne di più.
Potete liberamente ascoltarlo da qui.
L'importanza della sicurezza nella filiera informatica
Non basta rendere sicure le proprie reti informatiche, ma anche quelle di fornitori e clienti
Recentemente è balzato alle cronache un enorme attacco hacker nei confronti degli Stati Uniti. Trovate tutto in questo articolo del Post di pochi giorni fa. Nell'epoca in cui tutti sono connessi e vengono utilizzati diversi servizi all'interno di una infrastruttura IT ecco che diviene importante il concetto di sicurezza della filiera.
Non solo infatti è necessario investire nella sicurezza all'interno della propria infrastruttura, ma lo è anche quella dei fornitori di servizi e dei propri dipendenti. Nulla è perfettamente sicuro una volta online, occorre quindi una maggiore attenzione e consapevolezza sia da parte dei privati ma anche dei governi nei confronti della sicurezza delle infrastrutture informatiche nel loro complesso. E' sufficiente che una rete venga compromessa affinchè lo possano diventare anche tutte quelle collegate.
Scarica un'altra app per il tuo nuovo gadget smart
Ormai qualsiasi apparecchio che si definisce “smart” necessita di una applicazione per poter funzionare
Scarica la nostra app per la tua nuova auto. Poi scarica l'app per il tuo nuovo termostato smart. Ecco l'app per il tuo smartwatch, questa invece per la lampadina smart. Non puoi perderti nemmeno l'applicazione per utilizzare il tuo modem / router.
Sto esagerando? Non proprio. Tanto più i nostri smartphone diventano più capienti e performanti tante più applicazioni siamo costretti ad installare sul cellulare così da renderli renerli lenti ed obsoleti nel giro di pochi mesi.
Solitamente tutto ciò che è smart necessita di una applicazione per funzionare, ed allo stesso tempo spesso l'applicazione è anche l'unico modo per installare ed utilizzare l'ultimo gadget comprato.
E quindi non ci resta che installare, configurare ed aggiornare una schiera infinita di app di dubbia utilità, creare altrettanti infiniti account di cui non ci ricordiamo nemmeno la password (a meno che di fare l'errore madornale di usare la stessa o una sua piccola variante) con il risultato di esporre i nostri dati personali ad attacchi informatici, condivisione di nostre informazioni personali a soggetti terzi sconosciuti (controllate i permessi di ciò che avete installato sul telefono e vi stupirete) che hanno accesso a chiamate, messaggi etc... che sanno tutto su di noi senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.
Queste applicazioni diventano quindi spesso un modo per veicolare pubblicità, tenerci informati sulle novità (siamo proprio sicuri di volerlo?) e garantirci fantomatici aggiornamenti di sicurezza (che non sempre arrivano).
Insomma il consumatore cliente si trova preso tra due fuochi: se vuole usare l'oggetto smart appena comprato deve utilizzare l'app altrimenti non gli rimane che un soprammobile.
Pensateci la prossima volta che leggerete smart su un qualche oggetto che comprate.
E' più smart l'azienda che ve lo vende o il gadget che state acquistando?
Scopriamo insieme cosa sono gli audiolibri
Ascoltare audiolibri è una esperienza che sta incontrando sempre di più l'interesse del pubblico
In un precedente articolo abbiamo parlato di podcast e di come essi consentano di ascoltare notizie, informazioni e curiosità sugli argomenti più svariati. Si tratta di un mondo di cui sicuramente parleremo approfonditamente ancora in futuro dato che sempre più persone si stanno avvicinando a questo genere di formato di intrattenimento e che molti colossi del web si stanno a loro volta interessando al fenomeno.
Molto simili ai podcast sono gli audiolibri di cui oggi parliamo. Come i podcast anche gli audiolibri si ascoltano ed esistono in realtà da diverso tempo pur riscontrando un crescente successo solo negli ultimi anni.
Esistevano già audiolibri in audiocassetta o su CD, ciò che però li ha resi particolarmente interessanti è stata la possibilità di ascoltarli in streaming o di scaricarli sul proprio smartphone per poterli ascoltare poi con tutta calma.
L'audiolibro nasce da un libro
Normalmente per audiolibro si intende la trasposizione audio di un libro cartaceo o ebook, quindi di un qualcosa nato per essere letto su carta o su uno schermo di uno smartphone / tablet.
Tuttavia l’interesse crescente del pubblico verso contenuti sempre più originali ha dato vita anche a contenuti audio nati apposta per questo formato rendendo il confine tra audiolibro e podcast molto sottile.
Le due principali piattaforme presenti in Italia che consentono l’accesso ad un vasto catalogo online di audiolibri sono Audible e Storytel.
Entrambi i servizi consentono di ascoltare un enorme selezione di titoli che spazia dai classici alle ultime uscite editoriali.
Esistono audiolibri per tutti i gusti
E’ molto interessante sapere che l’audiolibro può essere realizzato in modi molto diversi: la maggior parte ha un unico narratore, ma ci sono anche titoli nei quali sono presenti più lettori e che oltre alla voce del / dei narratori affiancano anche suoni e musiche che aiutano l’ascoltatore ad immergersi ancora di più nell’audiolibro.
Ciò che stupisce chi si approccia per la prima volta agli audiolibri è che lo stesso titolo letto da un narratore diverso può far provare sensazioni differenti in chi lo ascolta.
Si tratta in effetti di un esempio evidente del potere della voce.
(Articolo da me pubblicato originariamente su Extramoenia.info)