I file di testo sono versatili, leggeri e perfettamente adatti per memorizzare dati a cui vorremmo poter accedere in un lontano futuro.
Is Fediverse becoming more Twitter style?
I joined the fediverse in 2018 (plus or menus) and I've seen all the changes that happened through the years.
At the very beginning it was only a nerd niche of early adopters, while nowadays more and more people are quitting Twitter to join a Mastondon instance.
People are using it like Twitter and at the same time claiming it is too similar to Twitter.
Technology can help, but the real problem is how people are using it.
General strike at Malpensa airport
Lots of flights have been canceled Today due to a general strike at MXP airport.
Passenger and cargo terminals have been affected.
Non ci sono più le bici di una volta
Ho letto un interessante articolo sul blog luca ludd che illustra come anche un mezzo come la bicicletta stia diventando sempre meno sostenibile.
E' sempre curioso osservare quanto il progresso a volte sia in grado condurci in una direzione totalmente opposta a quella verso cui dovremmo tendere.
Seguire un blog Noblogo nel fediverso
Segui con interesse qualche blog sulla piattaforma Noblogo ?
Lo sai che tutti i blog su Noblogo hanno automaticamente un loro account nel fediverso che puoi seguire nella tua timeline così da non perderti alcun articolo?
Ora ti spiego come fare, è un trucco semplicissimo.
Per seguire ad esempio https://noblogo.org/transit/ è sufficiente cercare su Mastodon l'utente @transit@noblogo.org ed iniziare a seguirlo.
In pratica per cercare l'account del blog che ti interessa è sufficiente prendere la parte di indirizzo web che identifica il blog su Noblogo e cercarlo su Mastodon.
Quindi volendo seguire un ipotetico blog avente come indirizzo internet su Noblogo questo:
noblogo.org/unblogqualsiasi
lo potresti seguire su Mastodon come
Questo consiglio vi è stato utile? Fatemelo sapere!
Trasferimento in corso
Sto trasferendo qui il contenuto del mio vecchio blog personale, per questo motivo potreste incappare in “cose strane” come link non funzionanti o altro.
Vi prego di perdonarmi sin d'ora, ma ho pensato che sarebbe stato un peccato perdere tutti i miei vecchi articoli visto che potrebbero ancora interessare a qualcuno.
Ho quindi deciso di spostarli in questo spazio online così che troverete raggruppati in un unico luogo i post che ho pubblicato negli ultimi anni.
I social network hanno un costo
Gestire un server costa. I server devono essere in grado di far fronte a migliaia e migliaia di richieste concomitanti da parte degli utenti e di caricare testi, immagini e video.
Mentre utilizzate Twitter, Facebook, Instagram o TikTok non state dando direttamente i soldi a loro, ma state concedendo i vostri dati personali e la vostra attenzione sui loro annunci.
È così che li pagate per offrirvi un servizio “gratuito”.
Quando si utilizza Mastodon (o un altro software del fediverso), le informazioni personali rimangono private e non si viene bombardati da annunci.
Ma l'amministratore del server necessita di soldi per gestire il servizio.
Ecco perché è una buona pratica aiutare a finanziare questi amministratori con una donazione.
Moneta programmabile: opportunità o rischio?
Forse molti di voi hanno già sentito parlare di Euro Digitale, una nuova moneta che dovrebbe affiancare (almeno all'inizio) quella cartacea.
Probabilmente però molti di meno hanno sentito parlare di moneta programmabile, ovvero una particolare forma di moneta digitale creata per essere utilizzabile solo per scopi predefiniti.
Mentre in Italia si dibatte sull'uso del POS e della libertà di utilizzare il contante, nel mondo si teorizzano monete digitali utilizzabili solo per determinate operazioni o con una scadenza.
Già, avete capito bene, soldi con una data di scadenza come quella del latte.
Se ci pensate la data di scadenza sul denaro è proprio una genialata. (!?!?)
Ora non faintendetemi, ho alle spalle studi economici e capisco perfettamente che questo tipo di moneta possa risultare molto interessante da teorizzare perché sarebbe in grado di stimolare l'economia come mai prima d'ora.
Facciamo finta che l'economia sia in recessione e che il vostro stipendio di moneta digitale sia programmato in questo modo, il 70% da spendere entro tre mesi, il restante 30% con una durata superiore (per garantire i vostri risparmi).
Vi trovereste limitati nella vostra libertà in quanto dovreste cercare di spendere il prima possibile una buona fetta del vostro stipendio per non correre il rischio che il denaro scada.
Risultato? Ottimo dal punto di vista economico, ma sarebbe etico?
Il mio è un esempio puramente teorico, ma personalmente credo di avere più dubbi che certezze su un sistema simile.
Per approfondire:
Italia, terra ricca di litio
Il litio è un metallo importantissimo nella produzione di batterie e più in generale strategico per la transizione ecologica che dovremo affrontare nei prossimi anni.
Stando ad un recente studio l'Italia è potenzialmente ricca di questo metallo, a dirlo è addirittura il CNR.
Stiamo parlando di studi preliminari e resta da capire come e dove effettivamente potrà essere economicamente sfruttato, ma resta una notizia di fondamentale importanza non solo per il nostro paese ma per l'Europa intera.
L'Unione Europea si è infatti posta come obiettivo quello di essere meno dipendente da risorse primarie provenienti dall'estero necessarie per lo sviluppo del continente stesso.
La crisi dei chip prima e quella oggi del gas hanno insegnato che è necessario svincolarsi da logiche economiche che vincolano il mercato rendendolo vulnerabile a crisi esterne.
Firefox, vorrei ma non posso
Leggere l'interessante articolo di Tecnologia Banale mi ha fatto ricordare quanto io sia una cattiva persona.
Da qualche mese infatti ho praticamente abbandonato il browser Firefox in favore di Brave.
E' stata una scelta non facile perché fin dai tempi antichi ho sempre utilizzato con piacere browser diversi da quelli più blasonati. Negli anni in cui Internet Explorer faceva il bello ed il cattivo tempo usavo Netscape Navigator, quando infine quest'ultimo è stato dismesso sono passato all'erede di casa Mozilla.
Come scrivevo ho recentemente dovuto cambiare browser per un semplice motivo, a parità di finestre aperte Firefox risultava molto più pesante in termini di RAM sul mio vecchio laptop rendendo la navigazione molto lenta.
In attesa che i volontari di Mozilla trovino una soluzione sono dovuto passare a Brave, pur avendo comunque alcuni rimorsi...
Per quale motivo?
Quello della scelta del browser è un problema che a molti potrebbe sembrare futile, ma in realtà non è banale in quanto il software con il quale possiamo esplorare il web influisce anche sull'accessibilità della rete stessa.
Chromium è il browser open source in pratica offerto da Google, su di esso si basano Chrome, Edge, Brave, Vivaldi etc...
Ciò rende di fatto Chromium lo standard di fatto per navigare in internet e spinge i siti web ad ottimizzarsi per meglio funzionare con esso.
Risultato?
Google è riuscita ad ottenere una grande influenza sullo sviluppo del web anche per questo motivo, una loro decisione sul futuro di Chromium ha immediate ripercussioni su come miliardi di individui accedono alla rete internet.
Cambiamento climatico: l'Appennino
Una delle notizie di questi giorni è che l'aumento delle temperature sta mettendo in difficoltà le mete turistiche invernali dell'Appennino a causa della mancanza di neve.
La sofferenza degli operatori turistici ha spinto gli enti locali a chiedere allo stato investimenti per mantenere la neve artificiale anche con temperature più alte rispetto a quanto sia oggi possibile.
Come giustamente fa notare Legambiente il ragionamento dovrebbe essere ben più profondo visto che i modelli climatici mostrano come il riscaldamento globale sia un processo ormai inevitabile.
Probabilmente ha più senso pensare a come rendere fruibile la montagna dell'Appennino 365 giorni l'anno considerando gli effetti gravi dell'aumento delle temperature piuttosto che investire in costosi impianti che potrebbero non essere sufficienti per mitigare l'impatto dell'aumento delle temperature dei prossimi decenni.
I miei propositi per il fediverso nel 2023
Inizia il nuovo anno e quindi è il momento di pensare a ciò che mi piacerebbe fare nel 2023.
Molte delle attività online che nel (poco) tempo libero sto facendo coinvolgono il fediverso, mi pare quindi giusto fare il punto sulla situazione focalizzandomi su quelle attività che necessitano un minimo di costante presenza ed aggiornamento.
Diffondere consapevolezza sulla privacy
Getprivacy.it è un progetto nato meno di un anno fa con l'obiettivo condividere alcuni semplici suggerimenti per aumentare il proprio livello di privacy online. Ho intenzione di continuare a portarlo avanti perché penso che anche nel 2023 quello dei dati personali resterà uno dei temi caldi.
Orientarsi nel fediverso
Per coloro che arrivano da piattaforme centralizzate come Twitter, Facebook ed Instagram non è semplice capire come raccapezzarsi in un arcipelago decentralizzato come quello del fediverso composto da server interconnessi tra di loro ma anche separati.
Per questo motivo spero che fediverso.info possa continuare a rappresentare un porto sicuro per chi ha intenzione di orientarsi tra piattaforme e istanze italofone.
Un altro progetto sempre su questa falsariga è fedi.love, l'ultimo sito su cui ho lavorato e dove vorrei continuare a portare notizie, idee e suggerimenti che possano essere da spunto per meglio capire pregi (e se necessario anche difetti) della decentralizzazione.
___
P.S.: Questa è solo una lista di desideri, purtroppo non posso promettere nulla visto che l'anno è lungo e gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Quello che posso dire è che cercherò di rispettarla per quanto possibile. 😉
Siamo invisibili?
Recentemente ho letto con interesse questo articolo che pone l'accento su quanto i social ci abbiano cambiato e fatto diventare tutti ugualmente invisibili.
Cerchiamo di emergere con post accattivanti e polemiche per un effimero briciolo di notorietà ed infine ricadiamo nell'anonimo mare magnum di internet.
Torniamo ai forum
Ok, non intendo i forum così come erano nei primi anni 2000, ma a qualcosa di decentralizzato ed indipendente in linea con i nostri tempi.
Ricordate quando bastava un dominio, un database Mysql ed un server Apache con php ed eri online con un forum da poter gestire in totale autonomia?
Se siete giovani probabilmente no, ma era così che nascevano le community un tempo.
E' stato solo con l'avvento dei social network che è nata l'illusione di un servizio che riunisse tutti quanti su una unica piattaforma nella quale poter discutere di qualsiasi argomento.
I social hanno svuotato le community indipendenti privandole di utenti e di fatto trasformandole in oggetti rari. Oggi i forum sono quasi spariti, come anche i newsgroup e le mailing list.
C'è però una opportunità che possiamo cogliere al volo, quella di tornare a creare delle piccole community indipendenti e decentralizzate grazie al Fediverso.
Non so se l'idea prenderà piede anche nel grande pubblico o resterà un sistema che verrà abbracciato solo da una nicchia di utenti, sono però convinto che sia necessario esplorare questa nuova possibilità.
Luci ed ombre per Matrix
Il giorno di Natale è stato pubblicato sul blog della fondazione Matrix (che ha creato e mantiene aggiornato questo protocollo di messaggistica) un importante articolo che riassume il successo che ha avuto nel 2022.
Raddoppio degli utenti, adozione da parte di governi e nuove integrazioni con altri software.
Purtroppo però il team di sviluppo fa notare che la natura open source del progetto sta mettendo a rischio anche lo sviluppo del protocollo stesso.
Il fatto che Matrix possa essere installato e gestito direttamente e liberamente da enti pubblici e società senza sborsare nulla crea grosse difficoltà economiche per quanto riguarda il finanziamento del personale della fondazione che lavora sul core del protocollo.
In short: folks love the amazing decentralised encrypted comms utopia of Matrix. But organisations also love that they can use it without having to pay anyone to develop or maintain it. This is completely unsustainable, and Element is now literally unable to fund the entirety of the Matrix Foundation on behalf of everyone else – and has had to lay off some of the folks working on the core team as a result. (Fonte: Matrix Blog)
Questo è un tema ricorrente per chi sviluppa codice open source: se enti ed aziende decidono di utilizzare con profitto software libero e poi non lo supportano anche economicamente creano dei grossi problemi ai team di sviluppo.
Vi ricordo quanto successo solo lo scorso anno con la libreria Log4j utilizzatissima in ambito aziendale e che era mantenuta nel tempo libero da volontari visto che non riceveva fondi a sufficienza per avere un team di sviluppo dedicato. Risultato? La scoperta della vulnerabilità più critica e probabilmente grande degli ultimi 10 anni.
Certo, quello che ho appena fatto è un caso limite, però mostra quanto sia importante finanziare adeguatamente team di sviluppo di software che vengono adottati in ambito aziendale / statale.
Sicuramente lo standard libero ne favorisce l'adozione, ma deve anche esserci una sorta di “risarcimento” economico per chi lo ha sviluppato e reso disponibile gratuitamente...
I social hanno una responsabilità sociale
Su Twitter sono aumentati i discorsi d'odio e sono stati rimossi link ad enti di aiuto quando si ricercano temi legati alla violenza sessuale o di genere...
Mi domando come Twitter, ma più in generale questi colossi non possano rendersi conto della loro responsabilità sociale nei confronti dei loro stessi utenti.
Non pare anche a voi che ci sia qualcosa che non funziona?
Lastpass hackerato, cosa fare?
Il famoso password manager Lastpass ha comunicato che malintenzionati sono riusciti a rubare le informazioni di base degli utenti ed i Vault che però sono criptati.
Sebbene la società chiarisca che non ci sarebbero rischi legati alla sicurezza nel caso la password utilizzata presenti le caratteristiche di complessità sufficienti a non essere facilmente aggredibile con attacchi di forza bruta è opportuno effettuare un cambio password dei propri account più importanti e sincerarsi che la sicurezza a due fattori sia attiva.
Ricordi d'annata: il 2022 in pillole
L'anno che sta per finire è stato ricco di avvenimenti che ci ricorderemo per un po' di tempo, mi sembra utile riportare alcuni di quelli che hanno caratterizzato questi dodici mesi.
Tecnologia
Mentre si continua a parlare sempre di più di metaverso abbiamo assistito all'acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, un terremoto che ha scosso il famoso social network con tagli di personale, cambi di policy, retromarce ed esodi di utenti. Anche altre grandi realtà tecnologiche come Amazon hanno annunciato tagli alla propria forza lavorativa sulla scia di quanto fatto da Twitter. Per quanto riguarda invece il mondo delle criptovalute abbiamo assistito non solo ad un crollo di bitcoin (in dodici mesi ha perso più del 60% del suo valore), ma anche e di tutto il comparto alle cripto. La crisi degli NFT che solamente un anno fa erano sulla cresta dell'onda ed il disastro Terra Luna / Terra USD hanno contribuito a rendere questo 2022 l'annus horribilis delle cripto. Ultimo scandalo in ordine di tempo è stato quello di FTX culminato con la bancarotta della società e l'inizio delle indagini da parte delle autorità americane su quanto accaduto.
Esteri
La repressione del governo iraniano e la guerra in ucraina sono senza dubbio due dei fatti che ci accompagneranno ancora per molto. In particolare la guerra Russia-Ucraina da mesi sta catalizzando l'attenzione di tutto il mondo e causando serie ripercussioni anche in Europa con l'aumento del costo dell'energia.
Politica italiana
Sul fronte interno la crisi del governo Draghi e la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni politiche hanno contraddistinto il fronte interno di questo 2022.
Sanità
Dal punto di vista sanitario quest'anno invece verrà ricordato per la fine delle restrizioni legate al Covid-19 e l'inizio di una nuova fase in cui bisognerà convivere con il virus.
Uno sguardo al 2023
Molte sono le incognite per l'anno alle porte, vale la pena segnalarne alcune:
- La guerra Russia-Ucraina continuerà e come impatterà nelle nostre economie?
- L'inflazione che caricata dal costo dell'energia sta erodendo il potere di acquisto delle famiglie si ridurrà?
- Le politiche mondiali nei confronti della crisi climatica avranno finalmente una svolta?
Questi sono solo alcuni dei temi di cui sentiremo parlare il prossimo anno.
Il problema di Twitter non è la spunta blu
C'è, a mio parere, un problema che affligge Twitter ed è ben più grave degli 8 $ al mese che sarebbero da pagare per poter ottenere la spunta blu.
Faccio un passo indietro e cerco di spiegarmi meglio.
Negli ultimi giorni si è parlato molto di Twitter Blue e della proposta di aumentarne il costo a 8 $/mese includendo anche la spunta blu che attualmente è riservata unicamente ad account verificati tramite una complessa procedura di verifica da parte di Twitter stessa.
Molte critiche si sono alzate in questi giorni sia verso il costo di questo nuovo abbonamento sia nei confronti dell'idea che basti pagare per avere una spunta blu.
Una sorta di “democraticizzazione a pagamento” che rende però anche più difficile rispetto ad oggi capire quali siano account “veri e seri” rispetto a quelli farlocchi.
Sono approdato su Twitter nel 2009 ed a quel tempo ben pochi italofoni cinguettavano sulla piattaforma di microblogging. Si trattava comunque di un social molto interessante vista la brevità dei tweet che entrava in diretta contrapposizione alla lunghezza dei post che contraddistinguevano i blog.
Nel tempo Twitter si è contraddistinta per essere una piattaforma utile per informarsi su diversi temi, salvo poi negli ultimi anni cadere vittima di bot, account falsi e disinformazione.
La mia critica però non si rivolge a questo e nemmeno come dicevo all'inizio agli 8 $ di abbonamento mensile per Twitter Blue che ciascuno è libero di decidere se pagare oppure no.
La cultura di noi utenti nel pretendere che i servizi che utilizziamo online siano gratuiti ha solamente prodotto dei miliardari (vedi Zuckerberg), tanto l'importante farci pensare non ci sono soldi da sborsare... Poi però cadiamo vittima di pubblicità insistenti e pervasive e dati personali che finiscono dall'altra parte del mondo a uso e consumo di chissà chi (cfr. scandalo Facebook-Cambridge Analytica).
In linea di principio potrei anche essere disposto a pagare per un servizio che funzioni e mi dia del valore aggiunto, ma il vero problema di Twitter è che non funziona.
Mi spiego meglio, non è che non funziona dal punto di vista tecnico, non funziona dal punto di vista “social”.
Ho un account con poco più di un centinaio di follower e le interazioni che riesco ad ottenere sono praticamente zero.
Posso tranquillamente raffigurare la mia situazione con delle emoji:
Io che twitto: ✍
Nessuno che mi fila: 🙈🙉🙊
Un problema molto comune che si riscontra tra quelli che usano Twitter ed hanno degli account medio piccoli.
Blocco già sul nascere chi mi dirà che probabilmente quello che twitto non è interessante visto che i miei post compaiono sia su Twitter che su Mastodon e, su quest'ultimo, riesco ad avere sempre delle reazioni o dei commenti interessanti.
Dunque credo proprio che il problema risieda nel modo con cui l'algoritmo di Twitter agevoli gli account più famosi e le discussioni più infuocate, mentre lasci tranquillamente nel limbo gli account più piccoli.
Twitter è che è un social che non favorisce interazioni interessanti e costruttive.
Anche voi avete avuto la stessa mia esperienza con Twitter?
Silenzio elettorale
Alla fine il giorno delle elezioni è arrivato.
Tralascio ogni discorso politico ma mi pare opportuno sottolineare che abbiamo vissuto una campagna elettorale atipica tra guerra, siccità e comizi sotto l'ombrellone.
Ora non rimane che scoprire come sarà composto il futuro parlamento italiano frutto di una legge elettorale che nessuno ama (ma che nessuno ha voluto cambiare) ed una riforma costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari.
Ho la vaga impressione che da lunedì molti leader politici avranno delle gatte da pelare.