Afghanistan, storia di un fallimento

Ho aspettato un po' di tempo prima di scrivere qualcosa in merito al ritiro delle truppe occidentali ed alla presa del potere talebano in Afghanistan.

Ho ritenuto importante non parlarne subito su questo blog per evitare di rincorrere le notizie del giorno e valutare invece ciò che è accaduto per poter condividere con voi delle valutazioni più ragionate.

Ciò che è accaduto in Afghanistan rappresenta una vera e propria sconfitta dell'occidente e della politica che propugna l'esportazione della democrazia con le armi e con i dollari.

Nonostante i miliardi spesi dagli americani in Afghanistan, nonostante i morti di decine di soldati della coalizione occidentale sono bastati pochi mesi e poche settimane ai talebani per riprendere il potere.

Non bastano dunque le accuse al Pakistan di avere aiutato i talebani nella riconquista del paese a spiegare una debacle simile che nemmeno gli analisti del Pentagono avevano previsto con tale velocità.

Il sedicente stato democratico afgano si è sgretolato come un gigante dai piedi di argilla. Ciò si può spiegare in buona parte con il fatto che in venti anni di occupazione da parte delle truppe occidentali non si è veramente riusciti a proporre una vera e forte alternativa democratica al paese.

Un paese in cui certamente la presenza femminile nella vita sociale ha compiuto passi importanti, ma mai portata completamente a termine tanto che che appena il sostegno americano è venuto a mancare è stata subito messa in discussione dal nuovo regime talebano.

La lezione da imparare è stata importante, non bastano armi e soldi per cambiare un paese.

Cerchiamo di ricordarlo per il futuro, almeno tutti i morti di questi ultimi vent'anni non saranno stati completamente vani.